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sabato 23 marzo 2013

Un sabato col Pdl in Piazza del Popolo, al mercato delle anime.

Quello che maggiormente impressionava era l’organizzazione: ogni aspetto era stato concepito in funzione dell’evento televisivo.
Tutti gli ingressi erano presidiati in modo da fornire bandiera, cappello, e bottiglia d’acqua a chi entrava. A coloro i cui reumi lo permettevano veniva anche dato un cartello a scelta tra una decina di prestampati con testi piagnoni da innalzare a beneficio di telecamera. Le persone erano poi concentrate a forza nella parte di piazza davanti al palco; dietro invece si stava belli larghi e molti figuranti ne approfittavano per sedersi e non rischiare una inutile flebite.

venerdì 22 marzo 2013

Un uomo di mezz'età nel mercato del lavoro spezzato.

Occorre capire e interpretare il mondo del lavoro. È complesso ma se non ci sforziamo di farlo, non  ne possiamo immaginare le evoluzioni o tantomeno quali siano i servizi necessari ai territori, ai cittadini e alle imprese per dare il proprio meglio, per sé stessi e per la collettività.
La comprensione di ciò è parte del mio lavoro e su questo mi interrogo di continuo. Oggi ne scrivo per fissare alcune idee e ricevere vostre opinioni in merito
Seguitemi e mi impegnerò a non deludervi né annoiarvi.
Ho la ventura di frequentare sia i contesti dove si prendono le decisioni, si fanno le leggi, si pianifica l’uso del denaro pubblico, che i luoghi dove nasce l’innovazione e si buttano le basi del futuro imprenditoriale e sociale del Paese. Capita che nei due diversi ambiti professionali io mi trovi sempre ai limiti massimi dell’inclusione demografica. Intendo dire che sono sempre il più giovane in alcuni contesti e il più anziano in altri, raramente sto nel mezzo. 

venerdì 8 marzo 2013

Cartoline da Perugia: pensieri per l’8 marzo dedicati a donne speciali.

L’altro ieri ero a Perugia per lavoro. Tenevo un modulo di formazione sui social media a un simpatico gruppo di professioniste che per ascoltarmi rinunciavano pure alla pausa pranzo. Avevamo già riso del mio status di unico uomo nella stanza e delle pizzette esibite a centro tavola che avrebbero avuto solo dopo la formazione. Di colpo molti telefoni hanno cominciato a squillare. Uno, due, tre, e la prassi di non rispondere quando sei in aula è stata travolta da un’ondata di preoccupazione che ha mutato d’improvviso i loro sguardi, fino a quel momento coinvolti, interessati e a tratti divertiti.
Lo stupore per quelle telefonate si è trasformato presto in agghiacciante silenzio e poi in urla, lacrime, abbracci, parole e parolacce, crolli sulle sedie e brividi di paura: due donne, due lavoratrici, ben conosciute e amiche di molte delle presenti, dipendenti della Regione Umbria, erano appena state uccise a sangue freddo da uno squilibrato entrato nei loro uffici con una pistola carica e la voglia di uccidere e uccidersi.

martedì 5 marzo 2013

Su Barbara Palombelli, le lingue sempre a sinistra e i portafogli ben a destra.

Si può fare un post ad personam? Quanto è intellettualmente onesto?
Non mi piacciono gli sfogatoi ma analizzare esempi pessimi per la collettività può dare chiavi di lettura del contemporaneo. Che poi è l'obiettivo di un blog come il mio
Poi, in molti mi dicono che sono troppo sempre contro Silvio B. e dunque adesso: sotto un altro. Più donna e più a sinistra, per un simulacro involontario di par condicio.
Forse oggi, 5 marzo, c’è stata la goccia che ha fatto traboccare il contenitore di sciocchezze che posso ascoltare da una singola persona, soprattutto se pubblica, soprattutto se è pure considerata un’opinion leader (e dunque le sue sciocchezze sono per molti legittimate dal ruolo).
Lei, l’impresentabile, è Barbara Palombelli, giornalista radiofonica di una qualche gloria che da decenni ammorba di banalità e falso moralismo chi ha l’incautezza di leggerla o ascoltarla.
La signora si colloca in quella sinistra col portafoglio tutto a destra, più moderata della curia vaticana, sprofondata nel cachemire della vita, ispirata da Karol Wojtyla, Berlinguer e Dolce&Gabbana.