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sabato 3 novembre 2012

I videogiochi: Complementi di educazione per genitori (caso 3):.

Quando il pupo passa i sei anni per molti genitori è ormai adulto e responsabile, può decidere del suo tempo, del tuo portafoglio, non va contraddetto e nella sostanza va trattato come un idiota (esattamente come si farebbe con gli adulti).
Argomento principe tra i gentori nelle attese alle feste di compleanno (argomento di cui tratterò presto) è l’utilizzo che viene consentio dei videogiochi. Normalmente le considerazioni partono dall’osservazione di quei bambini che, alla suddetta festa, sono attaccati al giochino portatile incuranti dell’animatrice che prova a ammaliarli.
“Dai, su, metti via e va’ a giocare con gli altri”, accenna un padre del bimbo ipnotizzato.
“Dopo, ma’”, è la risposta quando viene.
Il genitore rimbalzato abbozza incassando le spalle. Gli altri solidarizzano con lui: “Già… sono come una droga”. “Sì, ma non esageriamo...”. “Poi quando c’è un cugino più grande non si riesce a toglierli”. "Li hanno tutti". “Sono anche una tassa. Hai presente quanto costano gli Skylanders?”.
Io attacco il cordone ombelicale al tavolo delle pizzette di gomma e do le spalle finché non mi arriva la domanda diretta: “Il tuo gioca molto con i videogiochi?”
“No. Non ne ha”, rispondo masticando per rimanere anonimo e un po’ sgradevole.
“Eh?”
Deglutisco, “Secondo me è troppo piccolo. Per ora abbiamo deciso di no”.
“Piccolo? Ha nove anni. Dimmi come fate?”
“Non glieli compriamo e diciamo ai nonni di non regalarglieli a Natalee neppure alla Comunione”.
“Sì, ma non va a casa degli amichetti?”
“Sì, e lì se vuole ci gioca. Ma a casa proviamo a fare altro”.
Le mie risposte non bastano mai, insistono “Quindi lui non ha videogiochi?”. “No”. Allora mi vogliono cogliere in contraddizione: “Non gli fai neanche vedere la tv?”. “La tv la guarda, quello che decidiamo noi, ovviamente”. “E tu non hai il computer?”. “Sì”. “E lui non vuole giocarci?”. “Non lo so. Il computer serve a me”.
Pare tutto così strano che non mi chiedono se siamo anche vegani ma poco ci manca. “E come fai a non farlo giocare col tuo computer?”. “Gli dico di no”. “E lui cosa vuole in cambio?”. “Gli dico di no e basta, poi dopo un po' se lo dimentica e facciamo altro”.
Qui la discussione si interrompe.
Dire di no non è contemplato.
Ma quello che spesso non è contemplato è immaginare altro da fare con loro.
Fortunatamente la domanda che non mi fanno mai è “Perché non vuoi che usino i videogiochi?”
Comunque non risponderei perché ogni famiglia è diversa e la mia risposta vale solo nella mia realtà.
Mio figlio la domanda me l’ha fatta, ovviamente. Ha capito, ha sorriso e se ne è fatto una ragione.
Tra 9 anni farà come preferisce.

Puntate precedenti:
Il manager e i sui rimpianti (caso 2)
Le colpe dei figli ricadono sulle nonne (caso 1)

1 commento:

  1. Neanche le mie hanno i videogiochi. Il computer lo usano solo per i compiti (se sono alle medie).
    La tv non l'abbiamo. Sai una cosa?
    Non si annoiamo MAI!!!!!!

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