Argomento principe tra i gentori nelle attese alle feste di compleanno
(argomento di cui tratterò presto) è l’utilizzo che viene consentio dei videogiochi. Normalmente le
considerazioni partono dall’osservazione di quei bambini che, alla suddetta
festa, sono attaccati al giochino portatile incuranti dell’animatrice che prova
a ammaliarli.
“Dai, su, metti via e va’ a giocare con gli altri”, accenna
un padre del bimbo ipnotizzato.
“Dopo, ma’”, è la risposta quando viene.
Il genitore rimbalzato abbozza incassando le spalle. Gli
altri solidarizzano con lui: “Già… sono come una droga”. “Sì, ma non
esageriamo...”. “Poi quando c’è un cugino più grande non si riesce a toglierli”. "Li hanno tutti". “Sono anche una tassa. Hai presente quanto costano gli Skylanders?”.
Io attacco il cordone ombelicale al tavolo delle pizzette di gomma e do le spalle finché non mi arriva la domanda diretta: “Il tuo gioca molto con i videogiochi?”
Io attacco il cordone ombelicale al tavolo delle pizzette di gomma e do le spalle finché non mi arriva la domanda diretta: “Il tuo gioca molto con i videogiochi?”
“Eh?”
Deglutisco, “Secondo me è troppo piccolo. Per ora abbiamo
deciso di no”.
“Piccolo? Ha nove anni. Dimmi come fate?”
“Non glieli compriamo e diciamo ai nonni di non
regalarglieli a Natalee neppure alla Comunione”.
“Sì, ma non va a casa degli amichetti?”
“Sì, e lì se vuole ci gioca. Ma a casa proviamo a fare altro”.
Le mie risposte non bastano mai, insistono “Quindi lui non
ha videogiochi?”. “No”. Allora mi vogliono cogliere in contraddizione: “Non gli
fai neanche vedere la tv?”. “La tv la guarda, quello che decidiamo noi,
ovviamente”. “E tu non hai il computer?”. “Sì”. “E lui non vuole giocarci?”.
“Non lo so. Il computer serve a me”.
Pare tutto così strano che non mi chiedono se siamo anche vegani ma poco ci manca. “E come fai a non farlo giocare col tuo computer?”. “Gli dico di no”. “E lui cosa vuole in cambio?”. “Gli dico di no e basta, poi dopo un po' se lo dimentica e facciamo altro”.
Pare tutto così strano che non mi chiedono se siamo anche vegani ma poco ci manca. “E come fai a non farlo giocare col tuo computer?”. “Gli dico di no”. “E lui cosa vuole in cambio?”. “Gli dico di no e basta, poi dopo un po' se lo dimentica e facciamo altro”.
Qui la discussione si interrompe.
Dire di no non è contemplato.
Ma quello che spesso non è contemplato è immaginare altro da
fare con loro.
Fortunatamente la domanda che non mi fanno mai è “Perché non
vuoi che usino i videogiochi?”
Comunque non risponderei perché ogni famiglia è diversa e la mia risposta vale solo nella mia realtà.
Mio figlio la domanda me l’ha fatta, ovviamente. Ha capito, ha sorriso e se ne è fatto una
ragione.Comunque non risponderei perché ogni famiglia è diversa e la mia risposta vale solo nella mia realtà.
Tra 9 anni farà come preferisce.
Puntate precedenti:
Il manager e i sui rimpianti (caso 2)
Le colpe dei figli ricadono sulle nonne (caso 1)
Neanche le mie hanno i videogiochi. Il computer lo usano solo per i compiti (se sono alle medie).
RispondiEliminaLa tv non l'abbiamo. Sai una cosa?
Non si annoiamo MAI!!!!!!