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martedì 4 marzo 2014

Per favore, qualcuno mi dica perché dovrei andare a vedere Expo Milano 2015.

Sono un italiano come tanti. Ho la fortuna di avere un lavoro, che tuttavia risente della crisi. Ogni tanto mi concedo un weekend con la famiglia in una città d’arte, sono attento alle spese superflue, riesco a fare decorose vacanze estive solo perché usufruisco al massimo del calore di nonni e parenti che ospitano con piacere. Ogni 2-3 anni ci scappa pure un viaggio ‘serio’, di quelli in grado di proiettarti altrove con neuroni e bagagli. Leggo molto, cinema quanto posso, tv poca, sport non ne parliamo.
Siccome mi piacciono le domande impossibili e rifuggo la retorica patriottica, da un po’ di tempo mi chiedo “Perché dovrei andare all’Expo 2015? Magari pure portarci la famiglia?” Sì, forse me lo chiedo perché amo speculare. Lo faccio anche perché lo sviluppo locale e i fenomeni legati all’occupazione sono il mio lavoro e l’evento calato su Milano mi interessa professionalmente come l’alveare per l’entomologo.

Se il mio commercialista conferma che potrei detrarlo dai redditi come “Spese per la formazione professionale” magari ci andrò pure...
Nessuno ha annunciato la presenza di idee particolari, tutti invece porteranno effetti speciali. Ci saranno millanta applicazioni IT, smart, funny, fuzzy, virtual, sharing, touch da far impazzire il vocabolario; start up come se piovesse; tante cose poi per feticisti dell'ologramma-ultimo-modello.
Decine di paesi mostreranno quanto l’hanno grosso (il budget) quanto l’hanno preziosa (l’acqua, la ricerca, l’agricoltura), quanto sono ingegnosi.
Tutti saranno politically correct e già le anticipazioni hanno chiarito come è meglio parlar poco di fame nel mondo, povertà, contadini.

Quindi, in poche parole, perché andare all’Expo 2015?

Un giorno di Expo2015 per una famiglia (2+2) costerà al minimo: 100 euro di biglietti, 80 di cibo, 20 di parcheggi, 100 di souvenir e acquisti, 150 Euro per 1 pernotto a Milano o in zona, 50 di benzina/autostrada se abiti vicino. Diciamo 500 euro come niente.
Una sola giornata mi pare poi superficiale e defatigante (oltre 160 padiglioni), tre giornate sono forse necessarie per capirci qualcosa ma molto costose.

Capire cosa?

Se il tema “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” è molto affascinante, mi trovo in imbarazzo a non sentire nessun richiamo per quella landa alla periferia di Milano.
Riesco a emozionarmi nel portare i turisti e gli amici al Mercato Orientale di Genova, alla Vucciria di Palermo o a Piazza Vittorio di Roma. Così come adoro andare per produttori quando giro le campagne o a mungere con i malgari. Il mio massimo è poi conoscere cibi e coltivazioni di ogni Paese che visito.

Non so se è confortante o preoccupante ma nessuno dei miei molti amici stranieri sa che a Milano ci sarà l’Expo e dubito che se mai in quel periodo venisse in Italia spenderebbe due o tre giorni a Milano per il budget di una settimana al mare.
Non so se gli organizzatori abbiano presente perchè le persone oggi viaggino, come inseguono i loro interessi, seguano 'turismi di scopo' che raramente includono i parchi tematici. Pure Disneyland è in profonda crisi, per non parlare del profondo rosso dei parchi nostrani.

Sono stato a Lisbona per l’Expo, ho visto le aree di Siviglia e Saragoza, ricordo bene Genova nel '92. In tutti i casi sono state fallimentari esperienze con molti visitatori meno del previsto, costi esorbitanti e spesso sono rimasti deserti di cemento.

Quello a Shangai è stato un successo, dicono a ragione, ma lì il pubblico era composto da miliardi di cinesi e da cittadini di economie emergenti per cui viaggiare è ancora un miraggio e per vedere Venezia e Parigi devono ricostruirseli in grandezza naturale alle foci del Fiume Giallo.
Qui, chi ha 500 euro da spendere in un giorno può ragionevolmente pensare di andare a vedersi l’eccellenza tedesca direttamente a Berlino e le crepes sul lungomare di Nizza, il riso nelle risaie di Bali.
Vedere lì tutto assieme, impacchettato allo scopo, è caos e non un percorso di apprendimento.
Se poi l'obiettivo è il divertimento proprio non riesco a figurare me stesso tra i 20 milioni di paganti attesi.

Poi, se il successo dell’Expo va misurato sui 20 milioni di visitatori attesi mi chiedo come ciò potrebbe davvero succedere. Insomma, 20 milioni su 6 mesi (diciamo 180 giorni) vuol dire una media di 110.000 al giorno, lunedì di pioggia compresi, con punte forse di 250.000.
Evito facili ironie e ricordo che a Genova, nel 1992, avevano previsto 3.000.000 di visitatori, ne dichiararono 1.700.000 e poi contarono i biglietti reali in 800.000; ci fu un bello scandalo e si dimise il Sindaco per colpa dei biglietti "fantasma". Ma, si sa, sono cose del passato e queste cose in Italia non possono mica succedere di nuovo (ovviamente parlo delle dimissioni del Sindaco :-)

(Un anno dopo questo post - il 4 marzo 2015 - sono tornato sul tema per comprendere se il quadro fosse cambiato... eccolo per voi

2 commenti:

  1. Eccoli cinque validissimi motivi per andare all'Expo di Milano ;.-)
    https://zonerrogene.wordpress.com/2015/04/26/cinque-validissimi-motivi-per-andare-allexpo-di-milano/

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  2. Ritengo - visti gli sprechi, le vicende di malaffare e quant'altro - sia un dovere "morale" non visitare quest'assurda kermesse al conrronto della quale tangentopoli sembra impallidire.

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