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giovedì 13 giugno 2013

I Saggi di fine anno: Complementi di educazione per genitori (caso 9).

Tratterò qui di quella serie inevitabili di eventi paraeducativi che con la scusa di rendere visibile al genitore le fasi della crescita dei suoi bambini, servono nei fatti a giustificare come mai il corso di musica per un infante di 6 anni costa come le rate dell’utilitaria, il corso di teatro per un salamotto di 4 come un palco stagionale all’opera, la danza per una goffa pupottola come l'intera caldaia di cui stai rimandando da 3 anni la sostituzione.
Sono eventi importanti che si svolgono in gran parte nelle scuole, poi nelle palestre, centri sportivi e altri luoghi solitamente inadatti a umani alti più di 110 centimetri.
Le indicazioni principali che l’esperienza consiglia  sono:

Bisogna esserci: gli/le insegnanti mettono così tanta enfasi nell’evento che il trauma nel bambino per una vostra assenza è ogni volta paragonabile a quello che voi provereste se vostra madre fosse dalla parrucchiera invece che davanti alla tv nel momento del vostro atterraggio su Marte.  

Occhio all’effetto ‘scarrafone’: il/la vostro erede farà più o meno quello che ci si aspetta da un minore della sua età, inclusa una certa propensione a dimenticare tutto, smoccolarsi, andare fuori tempo, annoiarsi almeno quanto voi. Ma non lo noterete, sarà invece tutto bellissimo. L’evento sarà di una banalità prevedibile come i superlativi che poi userete descrivendolo ai nonni e parenti. (“Devi vedere come balla!”, “E’ un attore nato!”, “Un talento naturale!”, “La migliore del suo corso”)

Foto e video: il comportamento dei genitori (specie dei padri) dotati di smartphone, video, fotocamere, nell’epoca della riproducibilità dell’immagine segna questi eventi come veri set. A essi l’oblio non è consentito. Alla memoria non è concesso il dono di rendere tutto memorabile davvero. Il mezzo diventa il messaggio. Senza  la foto il travestimento da antico romano non vale nulla, l'investimento nel tutù non viene ammortizzato, il balletto non è esistito. Le immagini sfocate e mosse della banalità infantile saranno poi la base dei vostri racconti densi di superlativi e esclamativi.   

I Bambini: non vedranno l’ora che sia finita, non vorranno rivedere le foto, né fare le foche quando chiederete di ripetere il saggio in presenza di estranei. Il fatto che dobbiate esserci non vi autorizza però a considerare l’evento più importante di un qualsiasi altro giorno, per loro ugualmente importante. Mi raccomando, fate in loro presenza complimenti anche agli altri bambini affinché quello che coltiviate in tutti sia autostima e non narcisismo.



Per chi volesse approfondire i casi precedenti: 

1 commento:

  1. Ahime' lo abbiamo fatto tutti, pero' si impara. Il quarto figlio e' un miracolo se ti ricordi di andare a prenderlo da scuola. O portarlo ad una festa di compleanno. O celebrare il suo compleanno. Beati gli ultimi.....

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