È una storia che non ho mai raccontato, che era finita nel
magazzino ordinato dei ricordi assieme a tanti aneddoti, che era lì forse per
essere inserita nella vita di un personaggio dei miei romanzi futuri. L'episodio dell’insegnante di Trento inquisita in ragione del proprio orientamento sessuale l’ha fatta tornare
a galla e, nell’umidità appiccicosa di questa estate romana, ve la propongo come
raccontino della sera.
Stella viveva ad Anversa, la sua città natale. Insegnante di Scienze e Matematica
in una scuola superiore, aveva da parecchi anni anche l’incarico di coordinare per l'istituto l'orientamento dei ragazzi
nelle scelte di studio e professionali. Come me, aveva vinto una visita di
studio per comprendere come la Norvegia si impegnasse per combattere l’abbandono
scolastico.
Era lesbica e non ne faceva mistero. Amava l’Italia, parlava un discreto italiano e mi aveva raccontato che ci era stata “con la mia fidanzata”.
Era lesbica e non ne faceva mistero. Amava l’Italia, parlava un discreto italiano e mi aveva raccontato che ci era stata “con la mia fidanzata”.
In quel periodo stavo scrivendo un racconto per la mia raccolta
People from Ikea che aveva come
protagonista proprio una donna omosessuale. La simpatica Stella che leggeva in
italiano mi parve un’occasione imperdibile per chiedere un’opinione sulla trama e le atmosfere create. Lei ne fu
lusingata; trattò l'inedito con delicatezza senza però nessuna remora nello
stroncare le mie ingenuità e forse anche pregiudizi in materia. Le due serate passate con
lei, con una birra sotto le stelle, a parlare, prima del mio libro e poi delle
nostre vite mi sono ancora preziose.
“Insegno in una scuola ebraica di Anversa. È frequentata da
figli di famiglie fondamentaliste. Meno male che ho a che fare solo con numeri e
formule… Sai, da noi la musica non
religiosa è del tutto proibita, niente Beatles, Madonna né U2. I programmi di storia non
sono allineati con quelli ufficiali olandesi. Niente Shakespeare o Jane Austin e altra letteratura moderna”.
Davanti alla mia mandibola incredula e penzolante ha aggiunto “I matrimoni sono ancora combinati e le ragazze dell'ultimo anno non parlano d'altro.”
Davanti alla mia mandibola incredula e penzolante ha aggiunto “I matrimoni sono ancora combinati e le ragazze dell'ultimo anno non parlano d'altro.”
“Ma, possono comportarsi così?” la interrompevo io.
“Sono venuti gli ispettori del ministero e hanno abbastanza realizzato
la situazione, senza però approfondire né intervenire."
"Li hanno pagati per farli tacere?" chiedo io con ottusa mentalità italiota.
"No, la comunità ortodossa ha detto chiaramente che se vogliono che il mercato dei diamanti resti a Anversa e non migri, ad esempio, a New York, su cose come questa devono chiudere due occhi e una bocca.”
"Li hanno pagati per farli tacere?" chiedo io con ottusa mentalità italiota.
"No, la comunità ortodossa ha detto chiaramente che se vogliono che il mercato dei diamanti resti a Anversa e non migri, ad esempio, a New York, su cose come questa devono chiudere due occhi e una bocca.”
“Come fai a stare in un posto così?” le chiesi, sottintendendo anche, ma non solo, al suo orientamento sessuale.
Rise, amaro. “Devo pagare il mutuo…” Poi aggiunse: “Comunque
lo sanno che sono lesbica, da pochi mesi, credo tramite una ragazza che si è diplomata alcuni
anni fa e che mi ha visto in un locale”. Finì la birra, “Non ne hanno mai parlato
direttamente ma mi hanno messo all’angolo: i genitori non vengono più al
ricevimento parenti, alcuni ragazzi cambiano marciapiede se mi vedono per strada. Anche
i colleghi sono diventati gelidi; molti sono indifferenti alla mia
omosessualità ma, diciamo pure, parlare con me non è consigliabile.”
“Una situazione difficile…”
Sorrise, “Mi spiace solo per i miei ragazzi. Per come saranno, per come alcuni soffrianno. Per le gioie della vita che sono destinati a perdere. Io ora voglio solo arrivare
alla fine dell’anno scolastico per non dargliela vinta: di scuole ad Anversa ce ne sono
tante... poi ho insegnare lì mi impediva di prendere una decisione
serena in merito alla proposta di matrimonio che mi ha fatto Marja.”
NdA: il racconto è
vero e si riferisce alla situazione specifica di una scuola e una comunità locale
non a un popolo o a un paese. In Israele iI diritto garantisce ai gay la
maggior parte dei diritti matrimoniali riconosciuti alle coppie
eterosessuali, inclusa l’adozione. Anche se la piena ufficialità del matrimonio omosessuale non è ancora
stata sanzionata, vengono riconosciuti i matrimoni omosessuali contratti
all'estero.
Israele ha anche una delle più alte percentuali di popolazione favorevole all'equiparazione completa delle coppie gay a
quelle etero, col 61% che sostiene l'introduzione del matrimonio
civile per le coppie dello stesso sesso (dati 2011).
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