Questo intervento è stato costruito anche grazie a due giorni di crowdsourcing di idee sui social network. Strumenti come questi potrebbero supportare un’amministrazione capace di ascoltare.
Nel giorno in cui mi hanno invitato a intervenire, sotto il ponte della stazione Tuscolana sono
apparse delle belle righe per delimitare la corsia riservata alla bici: le
hanno fatte i cittadini. Andatele a vedere, sono meglio delle opere di
Bansky. E' illegale farsi le righe? Possiamo discuterne... Perché i cittadini sanno cos’è la mobilità e se volessimo davvero
risolvere il problema avrebbero mille contributi da dare.
Da qui la
prima parola che porto alla vostra attenzione è MANUTENZIONE.
Amministrare
una città significa fare Manutenzione, di tutto: delle infrastrutture materiali
e immateriali, dei diritti, dei doveri, delle competenze, dell'organizzazione,
della memoria. Manutenzione è rilevare i cambiamenti per un adeguamento
tempestivo ad essi. La manutenzione fa
funzionare il presente. È un obiettivo di minima, necessario, invocato dalle
liste civiche, dai 5 Stelle, è il #torneràpulita
di Storace, tutti sicuri che sia la risposta a chi ormai dalla politica non si
aspetta niente di più.
La
manutenzione da fare non ‘per’ i
cittadini ma ‘con’ essi. Vediamo tutti come
i Retaker stanno ridefinendo il concetto di cittadinanza attiva, i tanti
gruppi efficaci nell’aiutare i migranti, che tengono aperte biblioteche o
puliscono parchi. Non sono tappabuchi, sono cittadini impegnati e hanno molto
da dire a chi sa ascoltare.
A me però un
presente migliore non basta, voglio vivere
in una città che guardi al futuro e credo che la politica abbia anche l’imperativo
morale di sostenere INNOVAZIONE.
L’Innovazione
non può essere imposta. Non si può dire a nessuno INNOVA!
Il Comune deve
favorirla, semplificare la vita a chi la fa, liberare spazi per imprese e coworking, dare
chance anche a chi ha fallito. Occorre
coraggio, perché non ci può essere innovazione senza il fallimento. Occorre
saper ascoltare per decidere. L’innovazione si fonda sulla diversità, è mettere
a proprio agio i diversi, e questo deve essere un impegno di un Comune che
guarda al mondo.
Da un punto di vista sistemico è interessante il modello della Cabina di Regia su Fondi EU della Regione. Il Comune è ora organismo intermedio per la gestione dei Fondi strutturali regionali, 260 milioni in 7 anni, occorre evitare i progettini e creare un ecosistema favorevole all’innovazione.
Ho chiesto
all’assessore di Bologna come ha fatto a varare il Regolamento diPartecipazione per la Cura e la Rigenerazione dei Beni Comuni che ha ripensato i rapporti tra comune e cittadini attivi. Mi ha
detto che la pressione dall’interno era tale che non poteva sottrarsi ad
ascoltare l’esterno. Perché nessuna pressione 'da sotto' sarà ascoltata come
quella dei dipendenti comunali che sono cittadini e sognano, riciclano,
consumano, partecipano a social street, vanno in bici, hanno figli che non
vogliono emigrare per trovare lavoro. ASCOLTO
è dunque l’ultima parola che mi sta a cuore.
Se Roma sarà
un bel posto dove vivere, nessuno la batterà come posto dove lavorare, viaggiare,
ritornare… io vorrei che il medico mi dicesse che devo andare una volta
all’anno a Parigi o Londra, invece quando invito gli amici qui rispondono “Sono già venuto 5 anni fa”.
Cosa sposta
la prospettiva? I murales a Tor Marancia e a Furio Camillo. I festival del Cinema, le
proiezioni a Via dei Fori, la Maker Faire, le mostre. E poi le persone e le imprese
che si fidano del territorio perché il territorio si fida di loro, anche se non
ancora della politica.
(Alla fine i secondi sono stati meno di 100 e il mio intervento è venuto fuori così )
(Alla fine i secondi sono stati meno di 100 e il mio intervento è venuto fuori così )
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