Nel condominio di Viale Europa, la famiglia Italia abita al
primo piano. E' un grande edificio, bellissimo, abitato da tante persone, ricco e povero, con i suoi problemi e le sue grandi forze.
Gli Italia hanno un ampio appartamento che vale almeno il 12% dei millesimi dell’intero palazzo: sarebbero
in grado di orientare tutte le scelte, di aiutare a risolvere i problemi, peccato che alle riunioni non vadano quasi mai
e se sono presenti passino tutto il tempo al telefonino o deleghino a votare per loro comparse prezzolate che non hanno idea di dove siano, e pensino solo a
chiedere il numero di telefono alle studentesse dell’Erasmus del terzo piano.
Gli Italia escono poco, quindi capiscono anche meno. Sono però iperattivi.
Per distrarre i figli che hanno intuito quanto sarebbe meglio conoscere gli
altri abitanti il condominio, e tranquillizzare i nonni che si annoiano e parlano
solo a quant’era bello quando avevano trent’anni, i denti, i capelli e la
pensione regalata, si sono messi a fare lavori inutili e di grande effetto, come
capita nelle migliori gabbie di criceti e negli imperi egizi.
“Alza quel muro!” è stato il primo imperativo “Dobbiamo impedire
l’ingresso dei gatti randagi dal cortile!” e “Così bocchiamo le correnti d’aria
fredda!” e “Impediamo l’ingresso di cibi senza carboidrati!” Poi è venuto “Installiamo un nostro videocitofono!” un bel
gadget tecnologico per divertire i bimbi che possano vedere l’esatta posizione
dei fattorini prima di lanciare i gavettoni, utile anche a scegliere le badanti
in base allo zigomo e i raccoglitori di pomodori in base all’apertura
pollice-indice. Ecco poi “Stampiamo i soldi finti come a Monopoli e facciamo
finta che siano veri! Siamo ricchi!” cosa che ha divertito un po’ tutti e aumentato per due
giorni gli scambi economici nell’appartamento. Ecco allora “Pitturiamo le
serrande color cachi!” è stata poi una proposta utile a dare un lavoro inutile
ai ragazzi di casa e a lanciare l’hashtag #cachisenzavergogna, per sentirsi
trasgressivi e divertire sui social. Infine è arrivato il ferale “Non rispettiamo
le regole condominiali! Non ci piegheremo alla dittatura dello zerovirgola!”
Gli Italia sono rumorosi e inaffidabili, si sa, e usano
spesso paradossi pensando che grazie alla loro simpatia nessuno li ascolti davvero,
però quest’ultima affermazione ha stranito gli altri condomini che hanno
cominciato a chiederne ragione, anche perché il cattivo esempio non
stigmatizzato è in grado di condizionare anche altre menti semplici nel grande palazzo.
Gli Italia, a cui non manca la fantasia, hanno subito
trovato motivazioni fanfaroniche e d’impatto: “Perché in Viale Europa il tempo
atmosferico è sempre deciso dagli ultimi piani! Perché non possiamo neppure più
russare in casa nostra! Perché siamo belli, furbi e veniamo da lombi nobili e
dunque i diritti e i doveri degli Italia sono diversi geneticamente da quelli
degli altri! Perché quello che facciamo coi muri in casa nostra, sono solo mattoni
nostri, e non ci interessa se siano portanti! Cosa? Dite che c’era un accordo
scritto? Di certo a nostra insaputa! Avete ancora da ridire? Noi allora ci
infiliamo le dita nelle orecchie e urliamo democraticamente blablabla! Non vi va bene? Siete fascioidi, antidemocrastici
e xanadufobi!”
Ecco una montagna di parole sparate a casaccio, scoregge false,
rutti utili solo a sollevare polveroni di saliva portatrice di contagio. Con l’obiettivo
di convincere i giovani e gli anziani in famiglia che in Viale Europa non li
vuole nessuno, che per loro non c’è posto, non c’è aria, non c’è libertà. Per
convincerli che sarebbe meglio trasferirsi altrove, in un posto libero dove gli
altri non ci saranno, nessuno gli ruba il diritto di piangersi addosso, e non avranno
pressioni per guardare al futuro, risolvere i problemi, combattere le mafie, far
amicizia e business col vicino di casa, rispettare le leggi ambientali e
fiscali. In un posto dove potranno vivere degli ortaggi dell’orto piantato su
bei terreni contaminati, ruminare prodotti bioillogici fatti dagli Italia, da maestri del telecomando, orgogliosi della loro bella lingua, anzi liberi
di usare un dialetto in cucina, uno in bagno e uno in salotto.
Itala, la più giovane, che è poco interessata a quelle
fregnacce e ha già capito che gli adulti alzano il tono quando devono coprire
le loro colpe, e parlano di libertà quando sanno di togliertela, chiede “Com’è
‘sta storia di Zerovirgola? L’avete ritrovato? È diventato dittatore di che?”
Ovviamente lei si riferisce al gattino sparito da qualche
settimana, in realtà annegato nello sciacquone dallo zio che non ne sopportava
i miagolii notturni e per la cui dipartita ha accusato ad arte lo chat del vicino di pianerottolo.
“Grazie per la domanda, piccola Itala, e non farne mai più.
Ciò mi consente di parlare d’altro,” i capifamiglia lo spiegano bene alla
famiglia riunita sotto l’albero, “Loro, quelli qui di Viale Europa… Loro i
gatti li mangiano. Loro non ci vogliono e neppure capiscono che siamo diversi.
Ad esempio, noi volevamo indebitarci verso di Loro spendendo il 2,40% di quello
che non abbiamo, ma Loro ci hanno guardato male, allora abbiamo detto subito che
sarà solo il 2,04% - che poi è la stessa cosa perché sia sa che qualunque
numero moltiplicato per zero dà sempre lo stesso risultato . Ma Loro non sono
contenti, mai. Loro sono cattivi e non amano la matematica. E noi siamo buoni e.
Semplice, chiaro.” Molti annuiscono.
“E Zerovigola dov’è finito?” la bimba è interdetta dai
funambolismi illogici dei capifamiglia.
La doppia sberla biguanciale le arriva da entrambe i
capifamiglia mentre il terzo riprende la
scena col telefonino e la posta con #cachisenzavergogna #eallorazerovirgola #unatroiettapresuntuosa
#vialeeuropacovodiserpi #primagliitaliaepoiildiluvio #ridebenechihaancoraidenti
Con le mani fumanti in bella vista, i capifamiglia
riprendono, “Il regalo che vi chiediamo a Natale è consentirci d’abbattere il condominio
in primavera, quando si voterà per il nuovo amministratore.”
“Con noi dentro? Siete scemi?” chiede il cugino Italicchio che gli altri
trattano come un animale da cortile perché ha preso addirittura la licenza da geometra.
“I dettagli non sono importanti: noi siamo gli Italia! Noi i
dettagli ce li pippiamo come farina taragna!" e lo mettono a quota 100, gradi nel forno. "Autorizzateci a imbottire i pilastri di casa con bombe! A
cambiare tutto! A mettere la realtà aumentata nell’ascensore sociale! A chiudere
la bacheca degli avvisi che spreca carta! A accorciare le divise delle stagiste
e a impedirgli di abortire! A malmenare chi vuole rimanere in Viale Europa! A
abolire la logica, l’università, la cucina fusion, i rapporti tra condomini
consenzienti! Fateci rendere obbligatorio l’uso dell’esclamativo al termine di
ogni frase! Autorizzateci a tutto, visto che non ci capiamo niente! E sarete sempre più felici di appartenere a questa famiglia!”
(continua?)
Dedicato a Antonio Megalizzi.
R.I.P.
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