So che desiderate tutti conoscere di più su questo popolo schivo che vive rintanato tra il mare e i monti, che del mugugno fa un’arte e degli avanzi a tavola un tesoro di
famiglia. Di cui mi onoro di far parte.
Il caso ha voluto che mi trovassi al Santuario di Ns. Signora del Monte, un posto
che a raggiungerlo si paga il pegno di una frizione andata, uno specchietto
divelto e una riga di improperi che da soli giustificano la confessione.
Lì, in quel nido d’aquila con vista mondo, ho trovato il
poster casareccio che vedete qui accanto, invito a un evento esclusivo e imperdibile, e che – a mio avviso – esprime molte genovesità possibili.
Dunque procedo per voi alla sua autopsia:
FINALMENTE!!! – è
il classico incipit ruffiano che a Genova prelude solo all’arrivo di un circo, di
una meteorite, di qualcosa di esotico, perché non si è mai visto che un umano di
razza genovese aspetti l’arrivo di qualcosa con l’emozione manifestata dei tre punti
esclamativi, neppure la tredicesima.
LUNEDI’ 5 NOVEMBRE
ORE 12.30 – non sopportiamo i turisti,
gli scocciatori, anche gran parte dei consanguinei. Fare una festa di lunedì a
mezzogiorno è fine e crudele allo stesso tempo. Serve a organizzare un pranzo
tra pochi facendo finta che siano in molti gli invitati. Siccome agli aspetti
formali noi ci teniamo, si sprecheranno
i “Non sono potuto venire, mi spiace” di quelli che non ci sarebbero mai andati
e i “Mi spiace tanto che non sei potuto venire” di quelli che hanno fissato di
lunedì a mezzogiorno.
STOCCHEFISCIATA –
FAVOLOSA DEGUSTAZIONE DI STOCCHE, BACCALA’ FRITTO, POLENTA E VINO BIANCO!! –
è il cuore dell’avviso e racchiude un mix che sa di nuovo e medievale assieme. Il
neologismo d’apertura litiga con la lingua e rimanda a giovanilismi anni ’80 che
u coppiraiter deve aver preso a
riferimento culturale. Il termine ‘degustazione’ è più una minaccia che un sostantivo e implica
che è sempre meglio poco ma buono se nel piatto finiscono porzioni di
dimensioni ospedaliere si possa sempre giustificare col fatto che è una
degustazione e non un pranzo.
OFFERTA MINIMA 20
EURO – è il capolavoro del poster, ha retrogusti che vanno dalla selezione
dei partecipanti all’alea di evasione fiscale passando per e non credo abbia bisogno di ulteriori
spiegazioni tranne quella di ribadire la localizzazione geografica;
E’ GRADITA LA
PRENOTAZIONE – scritto lì, senza un numero di telefono, un indirizzo o una
mail implica che non rompa il belino chi non è del posto e vuole capire come si
mangia in una confraternita o se indossano le gonnelline come i massoni o abiti
da supereroi.
ORE 17 SANTA MESSA IN
MEMORIA DEI CONFRATELLI DEFUNTI – nel suo bel riquadro questo addendum ricorda
di certo a tutti che i momenti di festa si pagano, ben più di 20 euro, ma anche
la barzelletta in cui il povero Beppe andava al Secolo XIX per far scrivere un necrologio in memoria della moglie
Marta, appena defunta. Scoperto che si pagava a parole, Beppe chiese venisse
scritto “Marta morta”, nient’altro. Ma lì, l’addetta gli chiarì che fino a 5
parole il prezzo era fisso e lui rettificò in “Marta morta – Vendo Panda bianca”.