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sabato 6 ottobre 2012

Se gli studenti leggessero di più quello che scrivono…


Ieri sono scesi inpiazza gli studenti in varie città d’Italia. È una novità di cui si èsentito poco parlare perché non è ancora stata catalogata.
Si è trattato di numerose e frammentate manifestazioni, forse limitate nella partecipazione, confuse negli obiettivi, piuttosto aspre, senza un piattaforma o richieste di confronto, senza grande collante tra loro forse escluso quello dei cellulari e dei social network (“A Torino hanno sfondato il cordone di Polizia, facciamolo anche noi!”).
A me è sembrato il warm up prima di una prova vera e propria che potrebbe venire ereditata da chiunque vinca le elezioni in primavera, se non avverarsi prima.
Nonostante fosse strategicamente messa di venerdì (giorno  prediletto dagli scioperi dei padri) questa galassia di manifestazioni non riesco a catalogarla come la classica giornata di svago on the road. Si sta forse facendo largo una voglia di aprire gli occhi sul mondo che non appartiene di certo ai loro genitori?
Lo spettacolo indegno a cui sono spettatori, fatto di cuori culi anime comprati e venduti in cambio di brevi attimi di notorietà o ricchezza forse finalmente cozza contro il sogno adolescenziale - e tutt’altro che ingenuo - di un mondo migliore e giusto.
È in questo senso sempre istruttiva la lettura di manifesti e volantini: destra e sinistra usano le stesse parole, scrivono fin nello stesso modo. Magari una parte usa i caratteri gotici e l’altra il curier ma il resto è identico: “Non vogliamo pagare noi la crisi che avete generato voi”, “Vogliamo un futuro”, “Scuola e università di qualità e per tutti”, “Via i politici ladri e porci”.
Ok, non volano alti (devono ancora capire cosa voglia dire) ma questa identità generazionale mette nell’angolo tutti i partiti e, se qualche ragazzo perdesse tempo a leggere le rivendicazioni degli 'avversari', finirebbe pure per accorgersi di quanto siano vicini su questi argomenti pre-politici, e di quanto potrebbero essere efficaci se ragionassero assieme e non divisi dai modelli degli stessi padri che vogliono contestare.
Qualcosa comunque sta per succedere. Ma sì, beato il popolo che ha ancora giovani in cui specchiarsi.
E beati coloro che vorranno volare alti. Nonostante.

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