L’attenzione ai precedenti post per Genitori Adulti mi
portano a condividere con voi alcune riflessioni sul come affrontare le prime settimane di vita della creatura. Non mi
permetto considerazioni filosofiche, che ognuno affronta di par suo, ma di poche
considerazioni pratiche che mi preme tramandare a chi surfeggia nella rete e
può mettere a frutto l’ennesima opinione di “chi c’è passato” per farne l’uso
che crede.
·
I bambini
nascono imparati: Sanno vivere, mangiare, chiedere, e tutto il resto. Sono
però egoisti e asociali, non rispettano le precedenze e stentano a capire che
il mondo non si riduce alla distanza tra il loro naso e la tetta o il biberon.
Vanno in questo assecondati quanto basta e educati alle regole di convivenza
civile. Devono pensare di comandare loro ma godere del soddisfacimento di bisogni programmati da mamma e papà. Ciò non è
facile e comporta la messa a punto di una serie di tecniche di sopravvivenza
(della mamma, del bambino, della coppia).
·
Le nonne:
sono spesso creature fantastiche ma non
si ricordano niente di quando sono state madri loro e, nonostante questo,
pontificano, consigliano, instillano dubbi, emettono sentenze, mischiano
scienza e superstizione. Nel prestar loro attenzione, non sottovalutate anche
il fatto che negli ultimi decenni la puericoltura e la pediatria hanno fatto
passi da gigante. Quelle più umili farebbero meglio a prendere appunti e aprire
la bocca per fare solo domande. Lasciatele perdere nel merito dell’esperienza genitoriale
ma coinvolgetele in toto nella gestione del mondo circostante per consentirvi
di dormire (vedi punto precedente).
·
Il
paracetamolo: invenzione meritevole del Nobel a cadenza quinquennale. Va
bene sempre e non ha praticamente controindicazioni col bambino. Con la febbre
e con i dolori, per i denti e per la metereopatia. Tachipirina o Nurofen aprono
qualsiasi discorso e spesso lo chiudono anche. Se poi siete tra le anime belle
che amano i metodi alternativi e l’omeopatia, giocate pure al Piccolo Medico ma
dopo il paracetamolo. Se poi pensate che il mal di denti si riduca mettendo al
collo della creatura una collanina di ambra, fate leggere questo post a vostro
marito che essendo uomo non crederà minimamente al potere delle pietre e somministrerà
il paracetamolo in un vostro momento di distrazione
·
I mariti:
spesso sono anche essi alla prima esperienza genitoriale e dunque, se avete
bisogno di qualcosa da un marito chiedetelo in modo chiaro e esplicito. Non
aspettate che intuiscano: gli uomini non sanno intuire in condizioni normali,
figuriamoci in assenza di sonno, di scampagnata domenicale, e di sesso.
Concedetegli lo spazio di qualche errore e di soluzioni creative che talvolta
potrebbero anche essere efficaci.
·
La camera
dei genitori: sette-otto mesi è il massimo per cui abbia senso tenere i
bambini nella stessa camera dei genitori. Oltre si entra nella sfera del
masochismo (… c’è a chi piace). Se
invece parliamo di presenza di bambini nel lettone,
meno ci stanno meglio è (qui il rischio è patologico, per i genitori).
·
Pannolini:
i migliori sono quelli che costano meno. Tutto il resto è marketing.
Per chi volesse approfondire i temi già trattati, si
segnalano gli ultimi:
Le feste di Compleanno (caso 4)I Videogiochi (caso 3)
I rimpianti del papà manager (caso 2)
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