Mi congratulo subito con chi decide di raddoppiare la presenza di infanti in casa: con uno, la famiglia cammina a tre ruote, diciamo è come una divertente Apecar furgonata; con due si va a quattro ruote e la stabilità del mezzo guadagna visibilmente, crescono però i consumi e la necessità di bagagliaio.
Siccome il tema ‘figli’ è infarcito di luoghi comuni, anche col
secondo figlio mi pare appropriato approfondire alcune profezie che vengono diffusamente citate perché
si autoavverino come:
- “Al primo servirebbe davvero un fratellino o una sorellina”: lo dicono i nonni, i vicini, gli impiccioni in presenza di figli unici che sfraccicano i cabbasisi oltre misura. Lo si prescrive ai bambini viziati e egocentrici, come se si trattasse di un antibiotico. Nessuno si preoccupa di un ipotetico secondo usato come pungiball o gingillo antistress.
- “Il secondo figlio nasce imparato”. Oddio, anche il primo lo nasce ma i genitori non lo capiscono per parecchi anni perché sono loro a essere impreparati. (per questo vedi post: la nascita del primo figlio)
- “Non è importante la quantità del tempo che si dedica a un bambino ma la sua qualità”. E mentre lo dici intorno a te tutti annuiscono indipendentemente dal numero dei bambini che hanno; il tasso di sensi di colpa collettivo si abbassa e la metà dei presenti continua a messaggiarsi con What’s Up mentre i figli si scartavetrano sul marciapiede immerdato. Ovviamente non è vero ma è bello crederci. I piccoli apprendono per emulazione, anche i secondi nati, e se non emulano te, emuleranno qualcun altro (che magari ti va bene e crescono davvero meglio).
- “I secondi figli sono diversi”. Che è un altro modo per scaricarsi del fatto che prima di tutto quelli diversi siamo noi. Col secondo siamo: meno spaventati, più occupati, più stanchi, più scafati, più anziani, meno ricattabili con un colpo di tosse o una lacrimuccia. Darwin ha spiegato bene come le specie si adattino per sopravvivere, non perché gli piaccia la situazione. Se i secondi non fossero svegli e intraprendenti verrebbero spesso e volentieri dimenticati all’autogrill.
- “I secondi sono meno viziati”. Questo è vero anche perché le aspettative dei genitori su se stessi sono minori. Evidenti sono i tracolli delle madri: il primo mangia solo bio, il secondo si agganascia sugli avanzi; il primo aveva i pannolini lavabili, il secondo usa quelli cinesi del discount; il primo aveva i suoi capolavori esposti sui muri di ogni stanza, del secondo si usa il retro dei disegni per la lista della spesa; il primo era un testimonial dell’omeopatia, il secondo deve sbrigarsi a guarire con medicine dopanti.
- “Se ne fai due, poi te li dimentichi perché giocano assieme”. Vero finché le loro azioni non sono rubricabili nel reato di associazione a delinquere. E vero anche perché se ne hai due sei naturalmente portato a volerli dimenticare.
- “I secondi crescono più velocemente”. È una percezione legata al fatto che con l’ingresso del secondo figlio nella vita improvvisamente rientrano in testa anche tutte le altre cose che col primo avevi dimenticato: pare quasi sia lì per ricordarti che hai lasciato il coro, il calcetto, lo yoga, la sauna, lo sci, la poltrona. Intuisci di colpo che esiste un ‘dopo’, valide babysitter, e che rincoglionirsi nel ruolo esclusivo di papà o mamma non fa bene a te e neanche ai pupi.
Chi volesse confrontarsi con altri temi:
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