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domenica 22 settembre 2013

Di cosa parliamo se parliamo di senza lavoro.

La crisi ci avvolge e le soluzioni latitano. Le comunità si sfilacciano, le famiglie scoppiano, le persone si abbruttiscono, si disperano, muoiono talvolta per mancanza di alternative.
Le risposte alla domanda di lavoro, di opportunità, di futuro, sono ostaggio di una politica disattenta e colpevole. Oggi però lascio a voi l’individuazione dei responsabili. Oggi i miei pensieri devono andare a chi in questo caos prova a dare un aiuto concreto.
Avete mai avuto a che fare con i Servizi per l’Impiego? Ci lavorano molte persone. È sempre più un vero Pronto Soccorso per anime perse.
Gli operatori che vi rispondono, che si impegnano a darvi nuovi indirizzi e opportunità sono sia dipendenti pubblici che specialisti privati. Forse alcuni si sono arresi alla montagna di richieste che ricevono ma, vi assicuro, in molti ci mettono l'anima. Contribuiscono come api operaie a portare grani di futuro a chi ormai non ne vede più. Molti sono supereroi del quotidiano con una vera vocazione all’ascolto, talento nel superare la burocrazia, abilità nel fare il possibile con gli strumenti disponibili. 
Hanno una grande  preparazione, ma senza compassione non riuscirebbero a fare nulla. Moltissime sono donne e ritengo che ciò non sia casuale.

Ne conosco parecchi, li ammiro, di alcuni ho la stima per aver fatto assieme  pezzi di strada. Ho l’onore di essere incluso nei loro pensieri, e in qualche mail.
Federica ha mandato quella che segue a me e ai suoi colleghi. Vorrei che la leggeste, e  che la faceste leggere, perché il loro è un lavoro oscuro, poco valorizzato. Spesso si prendono le colpe di un sistema che non dà alternative ai più deboli in realtà sono sentinelle di umanità al servizio dei cittadini:

“Sono sul treno per Novara e questi giorni sono stati un po’ faticosi.
Martedì abbiamo dovuto chiamare i Carabinieri per mandarli a casa di un nostro utente che non andava più al tirocinio da 3 giorni e aveva il cellulare staccato. Sfondando la porta lo hanno trovato senza vita.
Non ti dico la tristezza che stiamo accumulando: sono 6 mesi che gestiamo e situazioni al limite dell’umano...tendenti al disumano per certi aspetti... Sono tutti soli, solissimi. Tutti senza lavoro, a volte senza casa con figli a carico e spesso malati.
È tredici anni che faccio questo lavoro. Ricordi, all’inizio li assistevo al telefono e già pensavo di esser più un'assistente sociale che un’addetta alle informazioni sul lavoro. Ora, qui, nell’incontrarli di persona puoi immaginare...
Spesso siamo per loro l’unico appiglio, le uniche che li ascoltano veramente.
Ascoltando i loro problemi le loro storie pazzesche pensi a quanta fortuna hai... Ogni giorno in me cresce la consapevolezza di essere veramente fortunata.

Questo signore aveva 65 anni, nessun parente, credo nessun amico perché è triste pensare che siamo stati addirittura noi a dare l’allarme dopo tre giorni. A nessun altro è venuto in mente di andare a casa sua per vedere che fine avesse fatto... La scorsa settimana si lamentava ancora con me perché la Provincia (in realtà era la banca) gli tratteneva quasi 3 euro al mese su un bonifico di 530 al mese sulla sua tessera ricaricabile... una follia... mi ha spiegato che lui con 3 euro ci mangiava 2 volte. Gli ho chiesto cosa mangiasse e mi ha detto ‘una scatoletta di tonno e un pomodoro.’
Ti rendi conto???? Mi vengono i brividi ancora oggi a pensarci... la povertà e la solitudine messe assieme sono due cose tremende.

Il lavoro in questo momento è estremamente complicato, ci disarma la sofferenza che si portano dentro in così tanti. È emotivamente pesante.
Allo stesso tempo sto imparando molte cose. Mi sento davvero utile, sento che stiamo aiutando queste persone mettendoci tanta umanità, calandoci nelle situazioni di ciascuno. A volte penso che forse questa sia la mia vera vocazione... chissà...  ci sono però volte che mi porto a casa troppi pensieri legati a loro, forse dovrei essere più distaccata... ma è impossibile...

Che dire… se questo può far riflettere ancor più ciascuno di noi ben venga. A me ha fatto riflettere moltissimo. Banalmente, tutte le volte che sto per lamentarmi di qualcosa che non va nel verso che vorrei penso ai nostri utenti. A volte vorrei  portare con me i bambini per fargli ascoltare qualcuna delle storie che ascoltato io. Ma forse sono ancora troppo piccoli per capire, e da loro troppo non posso pretendere....ma a qualche adulto farebbe bene toccare con mano la realtà...
In questi 13 anni pensavo di avere affrontato molte situazioni disagiate e disperate ma, credimi, niente a che vedere con alcune di queste, con quello che sta succedendo ora ...
Pensa che questo signore aveva scritto delle poesie e un libro che parlava di bambini. Aveva provato anche a pubblicarlo ma gli avevano risposto che avrebbe dovuto comprarsi le prime 100 copie e lui, come puoi immaginare, non avrebbe mai potuto farlo. Mi dicono che queste poesie e il racconto siano ora nelle mani della segretaria della scuola presso cui lui prestava tirocinio. La signora era, insieme a noi, una delle poche persone che avevano un contatto con lui.... e lui giovedì, ultimo suo giorno in ufficio, gliele aveva portate.

Oggi dovrò gestire la chiusura del tirocinio di questo pover uomo... un persona veramente carina… Dovrò sentire il maresciallo dei carabinieri perché siamo state le ultime persone ad avere contatti con lui ecc ecc... sarà una mattinata molto pesante...!

Questo è stato il mio sfogo...

Buona giornata Fede”



(Post dedicato a tutta Conform e ai tanti amici nei Centri per l'Impiego in tutta Italia. Grazie.) 

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