Pagine

martedì 1 aprile 2014

Dalle Riforme sempre annunciate alla Loggia P2.0

A trent'anni di distanza dal parziale smantellamento della Loggia Massonica P2 mi sento a disagio quasi come in quel nero periodo del nostro paese. 
Questo demagogico sbandieramento di tagli (alle Province, al Senato, alla PPAA, etc.) mi pare realizzato in assenza totale di vere idee sulla forma Istituzionale e sul destino socio-economico del Paese [da parte di Renzi, illuso di essere vincitore] o, viceversa, con un’idea precisa di dove si sta andando a parare da parte di chi regge ancora il bastone [mister Berlusconi e la sua banda di loschi figuri diplomati alla scuola della P2 originale].
Se accanto a tanti tagli spesso solo di facciata e poco argomentati ci mettiamo la proposta di una legge elettorale farsa che non restituisce al cittadino alcuna possibilità reale di scelta, ecco che Gelli e i suoi amichetti sbancano la democrazia anche nell’era di Internet.

Perché mi seguiate nel ragionamento, riporto sotto alcuni dei Principali punti del piano della P2 detto anche “Piano di Rinascita Democratica” (tratto da Wikipedia):

•             La nascita di due partiti: "l'uno, sulla sinistra, e l'altro sulla destra. Allo scopo di semplificare il panorama politico.
•             Controllo dei media. Eliminazione della libertà di stampa e di pensiero allo scopo di controllare, e in questo modo influenzare l'opinione pubblica; nonché l'abolizione del monopolio della RAI e la sua privatizzazione. (L'abolizione del monopolio RAI era avvenuto prima della scoperta della loggia, con la sentenza del luglio 1974 che liberalizzava le trasmissioni televisive).
•             Fine del Bicameralismo perfetto : ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera e funzione economica al Senato.
•             Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento.
•             Riduzione del numero dei parlamentari.
•             Abolizione delle Province.
•             Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
Licio Gelli sostiene che la coincidenza di talune parti del "Piano" con i programmi dei partiti attuali non sarebbe casuale. In un'intervista dell'ottobre 2008 ha affermato che, sebbene tutte le forze politiche abbiano preso spunto dal Piano (tanto da indurlo a reclamare ironicamente i diritti d'autore), Silvio Berlusconi è l'unico che può attuarlo.
Lascio a voi le riflessioni su quanto di questo è stato fatto, quanto è in itinere, quanto è nei programmi di medio termine sbandierati da destra e da sinistra.
Renzi fa bene a tentare scrollarsi di dosso il morso immobilizzante di sindacato e confindustria ma non pare finora aver messo sul tavolo nessuna proposta di peso.

Al di là di un po' di caciara intorno alle mirabolanti e discutibili potenzialità dell'Expo 2015, non si vedono scelte di politica economica degne di tale nome: nessuna priorità sul dove investire i soldi pubblici (vogliamo impegnare i 4 spicci pubblici per  essere la Florida d'Europa? il centro del Mediterraneo? produttori di vino pagnotte e sciarpe di seta? puntare sull'export? Decidete qualcosa! E poi vedremo di indirizzare solo lì i fondi, formare le professioni idonee, etc)

Criminalità, conflitto di interessi e evasione fiscale rimangono poi grandi temi non pervenuti al tavolo del negoziato politico. Sono troppo di sinistra? A me paiono solo necessari a una società civile in cui la libertà e l'equità viaggino assieme allo sviluppo e alla felicità degli abitanti e delle imprese.
In effetti sono temi scomodi. Per essere affrontati davvero occorrerebbe spiegare ai cittadini, avere la loro fiducia, coinvolgerli nella pianificazione, controllo e magari realizzazione degli interventi, che siano essi di educazione o di contrasto attivo al malaffare.
Per non parlare dei temi cosiddetti temi ‘etici’. Per quanto ancora potremo eludere la necessità dei matrimoni omosessuali, dello ius-soli, di una legge sulla procreazione assistita che sistemi quella che fa acqua da tutte le parti, di un fine-vita dignitoso? Per non parlare del bisogno di umanizzare le nostre leggi (e i luoghi) legate all'immigrazione.

L’ispirarsi a Blair, così evidente in Renzi e nella sua “terza via”, tiene poco conto delle differenze tra UK e Italia, della loro cultura democratica, della libertà di stampa, della eticità della BBC, della capacità che ha un popolo di indignarsi se un ministro anche solo usa l’auto blu per fare la spesa ho ha copiato la sua tesi di laurea. 
Qui da noi, ogni liberalizzazione e semplificazione se non accompagnata da educazione e controllo civico si trasforma in un’arma in più dei forti sui deboli. E la democrazia scivola via.
E con la scusa della crisi e della panzana che "l'Europa ci chiede..." la P2.0 è sempre più vincente.

1 commento:

  1. Se l'articolo fosse in inglese, scriverei "sorry for my english...", ma è in (bel) italiano e quindi esordisco con un "sorry for my italian..."... a parte le battute provo a dirti la mia.
    Quel che riporti fa riflettere molto e forse proprio per quello preferisco quasi ignorarne gli spunti: un po' come decidere di NON guardare Piazza Italia o Ballarò... si, diciamo pure in perfetto stile struzzo.
    In realtà credo che l'azione di Renzi voglia essere veloce e d'effetto solo perchè questo richiede la politica oggi: quante delle necessità del nostro Paese possono essere affrontate senza un consenso da showman ? Renzi sta cercando quello, vuole tutto o niente (altrimenti tutti a casa !!!... dice) perchè sa che altrimenti verrebbe fagocitato dai vecchi politici che lo attendono al varco. Renzi sa tanto di venditore di pentole, è vero, ma che altro ci resta ? un declinante Silvio ? un imbarazzante Di Pietro ? la "forza dorata" di Beppe ? ... non so, sono così deluso da uomini di politica in cui ho creduto che spero di rimanere sorpreso da uno in cui non credo (troppo).
    E' vero, un programma chiaro non c'è (e meno male visto il tuo scoop di plagio!), sicuramente non nell'ambito delle riforme costituzionali, ma visti gli ultimi governi, il loro rincorrere falsi temi per creare vere paure, preferisco un Renzi che ci prova con le pentole e spero che ci convinca, che convinca tutti che sono le migliori e che si entusiasmi cosi tanto delle proprie capacità e della nostra miopia che possa addirittura pensare di riformare veramente l'Italia.
    Dopo di lui, c'è Beppe e con Beppe o dopo Beppe c'è il vuoto (io almeno la temo così). Insomma le chance stanno per esaurirsi ed io di andare a fare l'aiuto cuoco in Germania o il panettiere in Australia proprio non ne ho voglia.
    Spero tanto tu abbia fatto flop col tuo scoop ! (vedi che un po' di inglese lo mastico !!!)
    Ciao! Marco

    RispondiElimina