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martedì 25 dicembre 2012

La Mia Austria - Christmas Version

L’Austria non è un paese per diabetici e se questo è vero tutto l’anno lo è maggiormente nel periodo natalizio quando la potenza espressa da burro e zuccheri raggiunge il suo massimo. Un abbondante decennio di frequentazioni mi ha permesso di sperimentare e analizzare gran parte degli usi e costumi del periodo legato alle feste natalizie e di poterne qui esprimere un compendio a uso di vacanzieri curiosi e apprendisti antropologi:

·         In Austria i biscotti di Natale non sono un semplice complemento al caffè ma le loro ricette fanno parte del patrimonio familiare come e più delle stufe di maiolica ottocentesche. Quando Frau X incontra Frau Y per farle gli auguri, le porta una scatoletta con i 5 tipi più diffusi nel Paese, i 5 regionali, le 5 creazioni tipiche della sua famiglia. Frau Y risponde al colpo con altrettanto vigore e sfodera ricette millenarie e qualche pezzo più introvabile del Gronchi Rosa. Io che a Natale sembro il passerotto caduto dal nido apro infinite volte il becco per le decine di Frau che conoscono questo mio punto debole (a danno del punto-vita che rimane insaccato in comodi maglioni extralarge).

·         In Austria a Natale i negozi sono chiusi. E anche a Santo Stefano. E il sabato, tutti i sabati, chiudono alle 18; e la domenica, ogni domenica, sono sprangati. Pochi si lamentano, i più se la godono. Se la godono soprattutto le famiglie che possono stare assieme e gli amici che possono programmare escursioni sulle loro belle montagne. Siccome qui le case hanno tutte il frigo e gli scaffali, i loro negozi possono anche stare chiusi un giorno la settimana, da noi no, chissà perché.

·         In Austria ci sono i mercatini di Natale: sfilate di casette in legno che vengono benissimo nelle foto e danno un alibi perfetto alla spesa compulsiva. Sono gestite da esseri selezionati la cui resistenza al freddo è oggetto di studio. Camminare nelle piazze e nelle vie che sembrano presepi diventa un piacere, spesso accompagnato da musichette natalizie. Vendono prevalentemente oggetti inutili, piuttosto cari e di facile rottura. I più interessanti sono quelli che spacciano pinte di Gluwein (il nostro vin brulé) e mantengono calde le anime.

·         In Austria amano la forma: i pacchetti dei loro regali sono spesso più elaborati e interessanti del contenuto. I biglietti sono fatti a mano con evidente spremuta di neuroni e uso del tempo. Quando ricevi qualcosa hai la sensazione che non sia il prodotto di una carta di credito usata all’ultimo momento e di un pacchetto fatto da un commesso sottopagato che vorrebbe invece fare il lavoro per il quale ha studiato.

·         In Austria non strappano la carta dei pacchetti: è normale riciclarla millanta volte. Il pacchetto viene aperto con cura, staccando lo scotch, poi il foglio viene piegato e stirato con attenzione. Vi assicuro che si può fare.

·         In Austria non vale la pena passare Capodanno: mangiano poco e bevono tanto, questo riassume lo spirito della festa. Alle nove il cibo è finito, l’alcool è invece infinito e aiuta assai a arrivare a mezzanotte. Di memorabile posso segnalare solo il valzer di Strauss trasmesso in diretta nazionale dal primo canale radio e che, allo scoccare del nuovo anno, fa ballare e baciare tutto il paese.
Se vi interessa l’Austria, sia per godervi i panorami che altro, per capire cosa fare e non fare, vi suggerisco la lettura di:
1)      La Mia Austria – Cosa mi piace.
2)      La mia Austria – Cosa non mi piace.

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