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In
Austria i biscotti di Natale non sono un semplice complemento al caffè ma le
loro ricette fanno parte del patrimonio familiare come e più delle stufe di
maiolica ottocentesche. Quando Frau X incontra Frau Y per farle gli auguri, le
porta una scatoletta con i 5 tipi più diffusi nel Paese, i 5 regionali, le 5
creazioni tipiche della sua famiglia. Frau Y risponde al colpo con altrettanto
vigore e sfodera ricette millenarie e qualche pezzo più introvabile del Gronchi
Rosa. Io che a Natale sembro il passerotto caduto dal nido apro infinite volte
il becco per le decine di Frau che conoscono questo mio punto debole (a danno
del punto-vita che rimane insaccato in comodi maglioni extralarge).
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In
Austria a Natale i negozi sono chiusi. E anche a Santo Stefano. E il
sabato, tutti i sabati, chiudono alle 18; e la domenica, ogni domenica, sono
sprangati. Pochi si lamentano, i più se la godono. Se la godono soprattutto le
famiglie che possono stare assieme e gli amici che possono programmare
escursioni sulle loro belle montagne. Siccome qui le case hanno tutte il frigo
e gli scaffali, i loro negozi possono anche stare chiusi un giorno la
settimana, da noi no, chissà perché.
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In
Austria ci sono i mercatini di Natale: sfilate di casette in legno che vengono
benissimo nelle foto e danno un alibi perfetto alla spesa compulsiva. Sono gestite
da esseri selezionati la cui resistenza al freddo è oggetto di studio. Camminare
nelle piazze e nelle vie che sembrano presepi diventa un piacere, spesso
accompagnato da musichette natalizie. Vendono prevalentemente oggetti inutili,
piuttosto cari e di facile rottura. I più interessanti sono quelli che
spacciano pinte di Gluwein (il nostro vin brulé) e mantengono calde le anime.
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In
Austria amano la forma: i pacchetti dei loro regali sono spesso più
elaborati e interessanti del contenuto. I biglietti sono fatti a mano con
evidente spremuta di neuroni e uso del tempo. Quando ricevi qualcosa hai la
sensazione che non sia il prodotto di una carta di credito usata all’ultimo
momento e di un pacchetto fatto da un commesso sottopagato che vorrebbe invece
fare il lavoro per il quale ha studiato.
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In
Austria non strappano la carta dei pacchetti: è normale riciclarla millanta
volte. Il pacchetto viene aperto con cura, staccando lo scotch, poi il foglio
viene piegato e stirato con attenzione. Vi assicuro che si può fare.
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In
Austria non vale la pena passare Capodanno: mangiano poco e bevono tanto,
questo riassume lo spirito della festa. Alle nove il cibo è finito, l’alcool è invece
infinito e aiuta assai a arrivare a mezzanotte. Di memorabile posso segnalare solo
il valzer di Strauss trasmesso in diretta nazionale dal primo canale radio e
che, allo scoccare del nuovo anno, fa ballare e baciare tutto il paese.
Se vi interessa l’Austria, sia per godervi i
panorami che altro, per capire cosa fare e non fare, vi suggerisco la lettura
di:1) La Mia Austria – Cosa mi piace.
2) La mia Austria – Cosa non mi piace.
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