Non mi piacciono gli sfogatoi ma analizzare esempi pessimi per la collettività può dare chiavi di lettura del contemporaneo. Che poi è l'obiettivo di un blog come il mio
Poi, in molti mi dicono che sono troppo sempre contro Silvio B. e dunque adesso: sotto un altro. Più donna e più a sinistra, per un simulacro involontario di par condicio.
Forse oggi, 5 marzo, c’è stata la goccia che ha fatto
traboccare il contenitore di sciocchezze che posso ascoltare da una singola
persona, soprattutto se pubblica, soprattutto se è pure considerata un’opinion
leader (e dunque le sue sciocchezze sono per molti legittimate dal ruolo).
Lei, l’impresentabile, è Barbara Palombelli, giornalista radiofonica di una qualche gloria
che da decenni ammorba di banalità e falso moralismo chi ha l’incautezza di
leggerla o ascoltarla.
La signora si colloca in quella sinistra col portafoglio tutto a destra, più moderata della curia vaticana, sprofondata nel cachemire della vita, ispirata da Karol Wojtyla, Berlinguer e Dolce&Gabbana.
La signora si colloca in quella sinistra col portafoglio tutto a destra, più moderata della curia vaticana, sprofondata nel cachemire della vita, ispirata da Karol Wojtyla, Berlinguer e Dolce&Gabbana.
Oggi, commentando il fatto che i neoeletti M5S hanno dichiarato di poter andare il parlamento in bici e dunque di voler rinunciare alle auto blu, ha subito portato all’attenzione del Paese il dramma degli autisti che così perderebbero il lavoro, dei meccanici messi in mezzo alla strada e tutto l’indotto che ne soffrirebbe. Roba da matti…
Tra le sue indimenticabili perle ricordo anni fa una
risposta su La Repubblica a un tipo che scriveva indignato perché durante una
vacanza in Puglia di due settimane nessuno
gli avesse mai rilasciato ricevuta fiscale, specie gli affittacamere che si
erano presi la fetta più grossa dei soldi. La saggia giornalista rispose che quei
poverini andavano capiti, che lavoravano solo un mese l’anno e dunque quello
di evadere per loro era uno stato di necessità su cui si potevano chiudere due occhi per occuparsi di cose più serie.
Un’altra perla, parente della precedente, fu quando si
espresse sul tema della compravendita di
tesi di laurea sottolineando come fosse prassi normale scrivere tesi conto
terzi. Chi di voi non l’ha fatto? Anzi meno male che esiste questo simpatico mercato di truffe che può garantire
a studenti capaci un po’ di soldini integrativi per pagarsi la vita da fuori
sede.
È una poveraccia, non meriterebbe commento alcuno se le
Palombelli non fossero migliaia, di entrambe i sessi e di ogni censo,
accoccolate nella loro bambagia, sorrette da piccole e grandi furbizie e
colossali giustificazioni ai propri comportamenti che quando non sono illegali
sono perlomeno immorali.Via! Diamo aria a quelle stanze molto prima che sia natale (cit.)
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