Ho già scritto dello scontro che vede protagonisti i tassisti
e il servizio Uber per il noleggio di auto con conducente. Tutti i giornali ne
parlano, pochi a proposito. La diatriba viene semplicisticamente presentata
come ‘vecchio’ contro ‘nuovo’ che in un’epoca di rottamazioni allegre fa
istintivamente propendere il tifo verso chi brandisce un’App e non un cric. Il
tema è mal posto e, al di là delle lecite resistenze di chi vuol mantenere
posizioni pagate a caro prezzo, rientra in un più generale bisogno di regole e
servizi adatti al XXI° secolo.
Qui però vorrei fermarmi a riflettere di come i tassisti in questa fase paghino la scarsa
simpatia del pubblico verso la categoria.
In termini contemporanei potrei quasi dire che la loro reputation è un disastro, il ranking dei loro servizi è sofferente, la customer satisfation sofferente, il brand della categoria svalutato. E, a mio avviso, queste debolezze potranno essere per loro ragioni di parecchie sofferenze.
In termini contemporanei potrei quasi dire che la loro reputation è un disastro, il ranking dei loro servizi è sofferente, la customer satisfation sofferente, il brand della categoria svalutato. E, a mio avviso, queste debolezze potranno essere per loro ragioni di parecchie sofferenze.
A parte che a se stessi e ai loro familiari, la categoria è piuttosto invisa. Ma cos’hanno fatto che li ponga su di un piano diverso da
quello dei falegnami, degli insegnanti, dei giornalai o degli architetti?
Nulla di personale ma è diffusa la percezione che
tra i servizi taxi imperi la scarsa qualità del servizio. E se il servizio che
eroghi è percepito come insoddisfacente è difficile avere solidarietà professionale.
Certo le auto vanno da qui a lì, ma non basta.
L’uso del taxi in questo paese si confronta spesso con sistemi di tariffazione spesso discutibili e iniqui, distrazioni dubbie, carenze in materia di bancomat wifi aria condizionata, radio costantemente sintonizzate su acefali canali da ultras, uso del cellulare alla guida, …
L’uso del taxi in questo paese si confronta spesso con sistemi di tariffazione spesso discutibili e iniqui, distrazioni dubbie, carenze in materia di bancomat wifi aria condizionata, radio costantemente sintonizzate su acefali canali da ultras, uso del cellulare alla guida, …
Diciamo che la user experience è sconfortante e il cliente è spesso una variabile indipendente.
La mia personale opinione è che questa sciatteria diffusa sia generata a sua volta dalla autopercezione di essere fondamentali e intoccabili. Forse il sapersi un pubblico servizio fa alla lunga pensare di essere quasi dei dipendenti pubblici. Intoccabili forse potranno continuare a esserlo ma fondamentali non credo.
La mia personale opinione è che questa sciatteria diffusa sia generata a sua volta dalla autopercezione di essere fondamentali e intoccabili. Forse il sapersi un pubblico servizio fa alla lunga pensare di essere quasi dei dipendenti pubblici. Intoccabili forse potranno continuare a esserlo ma fondamentali non credo.
La loro intoccabilità l’hanno costruita, come tutte le
corporazioni, strutturando legami stretti e spesso opachi con la politica. L’esenzione
alla ricevuta fiscale concessa da Berlusconi e la contiguità interessata con
frange estreme li ha resi indiscutibilmente antipatici. Il blocco alle nuovi concessioni
comunali legato alla candida motivazione che c’è un mercato nero da tutelare fa
ribrezzo. Il voto di scambio a cui si presta in larga parte la categoria mi allontana
da ogni empatia (“a dotto’, visto che la
porto in Regione, ce lo dice lei alla Polverini che se non ci da i soldi che ci
ha promesso in campagna elettorale per le auto nuove, la prossima volta i
nostri voti li diamo a quarcun’altro. Ventimila preferenze almeno”).
Poi, come capita in tutte le corporazioni chiuse, le mele marce non
vengono additate e messe all’angolo dagli altri (o dai giudizi degli utenti, se vogliamo essere un po' 2.0) ma
tollerate voltandosi dall’altra parte.
Ora sono sotto attacco.
App americane, car sharing, biciclette anche, ne minano alle basi la necessità, a meno che non decidano di confrontarsi e rilanciare. Magari ricostruendo la loro immagine attraverso un atteggiamento diverso verso il mercato... vedremo.
App americane, car sharing, biciclette anche, ne minano alle basi la necessità, a meno che non decidano di confrontarsi e rilanciare. Magari ricostruendo la loro immagine attraverso un atteggiamento diverso verso il mercato... vedremo.
Per manifestare le loro ragioni intanto picchetteranno
le stazioni, bloccheranno forse strade, faranno casino, troveranno il politico
compiacente a far salire i toni. Con molte ragioni dalla loro parte ma - e mi spiace - con ben
pochi cittadini al loro fianco.
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