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domenica 8 febbraio 2015

Di cosa parliamo se parliamo di Lavoro, Sessualità e Sviluppo Sostenibile.

In questi anni di emergenza economica mi sono sentito molte volte messo all’angolo dal realismo e dalla concretezza di molti che sostenevano l’urgenza delle ‘Riforme Economiche’ prima di guardare a vere  politiche, di ‘Decisioni Inevitabili’ prima di riflettere su come evitare la deriva antisociale.
Come dire che con i tempi che corrono un Job Act è molto più urgente o importante del matrimonio omosessuale o che una Legge sulle Start Up ha precedenza su garantire le interruzioni di gravidanza della 194/78, sull’attuazione del divorzio breve o di politiche sensate e inclusive da sviluppare con i rom. 
Magari anche che la Riforma Elettorale sia più importante che fermare i conflitti di interesse e disboscare i privilegi.

Dentro di me qualcosa mi ha sempre detto come fossero facce della stessa medaglia e che se, da una parte, occorre un’economia che funzioni, in cui le impresa possano crescere; dall’altra, le imprese possono crescere, prosperare e innovare solo se la vita dei loro dipendenti  e manager (anche i gay, i divorziati, i musulmani, etc, diciamo almeno del 50% della forza lavoro) è potenzialmente più facile, giusta e felice.

Due o tre cose mi hanno colpito in questi giorni:
  • a Roma, l'Eur vuole individuare alcune strade dove concentrare il mercato del sesso. Subito altri quartieri vogliono imitarlo. In tutti gli stati occidentali la prostituzione è ‘normata’ in qualche modo, anche in paesi molto cattolici o religiosi in genere. La politica tentenna, tace, non ha argomenti, mastica generiche parole che servono a non esprimersi. In Italia 9 milioni di uomini vanno a puttane e 2,5 lo fanno frequentemente (Fonte Dipartimento Pari Opportunità): chi se lo può permettere sceglie centri lussuosi e controllati fuori confine, gli altri rischiano in Italia e alimentano la tratta e la schiavitù. . 
  • Tosi, sindaco leghista di Verona, dice “Normeremo il registro le unioni di fatto (anche omosessuali)”, Salvini lo incenerisce. Mentre i sindaci di Milano e Roma continuano a trascrivere i matrimoni gay fatti all’estero e a registrare eventuali figli di tali coppie. Lobby LGBT? No, rappresentazione di un mondo reale composto da di manager, creativi, operai, imprenditori che per decidere dove vivere e generare ricchezza per tutti hanno bisogno di certezze e serenità.
  • Il Papa e Petrini hanno detto chiaramente come l’Expo sia un luna park senz’anima e le loro opinioni – non nuove peraltro - sono state riassorbite nel rumore di fondo del chiacchiericcio come “Utili Ammonimenti” o “Critiche Costruttive”. Lo sappiamo, manca il coraggio di fare e pensare interventi che utili portino il cambiamento e una visione. Perchè li cito? Qui ci sono le radici del "Made in Italy", di che futuro vogliamo per l'economia, per il territorio, per le persone e spero non vi sfugga.
  • La Regione Lombardia vuole, per legge, rendere nei fatti impossibile l’edificazione dei moschee. In tutta Italia sono solo 13 e i musulmani sono oltre 2 milioni. E poi ci stupiamo se qualcuno si incazza… e qui si parla di onesti cittadini che in larga parte stanno pagando oggi le nostre pensioni.
Mai come oggi lo Sviluppo Locale è legato in toto a come il territorio sappia attrarre conoscenza, sviluppare innovazione, avere una cittadinanza che sappia apprezzare le differenze e non sporcare le strade.

Non vi è interesse e coraggio a affrontare questi argomenti, nessun desiderio di dialogo. Poche voci che per quanto dicano ovvietà, vengono tacciate come pericoli per la società.
Più passa il tempo, più mi accorgo di come nella politica non vi sia neppure un’opinione in merito
Nel PD, ad esempio, si sprecano le espressioni da pesce lesso davanti ai temi reali che toccano le vite delle persone o il futuro collettivo; gli MS5 non hanno un singolo tema etico nella loro traballante agenda; Alfano fa le sue ridicole crociate brandendo i prefetti come giannizzeri, per gli altri partiti queste sono solo lacrime nella pioggia acida della modernità che avanza e da cui provano a difendersi con fili spinati e vuoti capolavori mediatici come le Sentinelle in Piedi.
   
Insomma mi sembra di vivere al tempo dei Croods (spettacolare film animato in cui i cavernicoli pensano che fuori dalla loro caverna ci sia solo il Male, e che se il vivere in una caverna fa davvero schifo almeno è sicuro).   

Il nostro Paese non vuole vedere cosa ci sia fuori dalla sua cavernetta in cartongesso sempre da condonare e ha spesso paura della propria ombra proiettata dal fuoco sullo spugnato del fondo.
Però così si vive male, si pensa peggio, si innova zero, si diventa rancorosi, meschini e anche razzisti. Capisco bene chi emigra, cerca aria e libertà altrove. E, ve lo assicuro, si può trovare più di un paese dove le tasse siano eque, i servizi funzionino e – ve lo giuro – il cibo sia pure molto buono.

Faccio il mio lavoro a testa bassa, provando a far passare idee all'insaputa dei miei interlocutori, senza spaventarli, magari convincendoli che siano le loro. Poi, ogni tanto, trovo altri che ci provano allo stesso modo, e allora si tenta a far convegere obiettivi e - magari - strategie. E' poco? Non so, da quelche parte occorre pur cominciare.