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mercoledì 4 marzo 2015

Perché dovrei andare a Expo 2015 di Milano? (ritorno sul tema)

Quasi un anno fa ho scritto questo post in cui cercavo di capire perché sarei dovuto andare a Expo 2015 di Milano. Per molti mesi ha avuto lettori distratti e occasionali. Da alcune settimane è fagocitato dalla curiosità di decine di lettori al giorno che, usando i motori di ricerca, si chiedono “Perché dovrei andare a Expo 2015?”
L’interesse mi ha stupito solo in parte anche perché la domanda ricorre nei bar, sugli interregionali, nelle sale di attesa dei fisioterapisti e per molti è una variabile legata alla programmazione delle prossime vacanze estive.

Frequento centinaia di persone per lavoro, diletto, obbligo sociale, e spesso se ne parla. Finora solo una mi ha esternato che andrà all’Expo; “perché le architetture saranno molto interessanti” ha detto, che non è forse il massimo dello slancio. C’è anche quello che dice “la mia azienda ha decine di biglietti omaggio” e aggiunge, “Lo prendo e poi deciderò se andare…”
Alcuni ci saranno per lavoro ma in quanto prezzolati non contano.
Certo, esistono le opzioni che in molti andranno con una decisione last minute o che per loro ragioni lo facciano senza dirlo in giro, però le trovo entrambe poco convincenti. È inutile che ribadisca come nessuno dei miei contatti all’estero abbia la minima percezione di cosa succederà là sulla pianura.

Siamo di certo un popolo strano, diffidenti per natura e i proclami entusiasti delle istituzioni e del governo ci lasciano più perplessi che convinti. Allora rieccomi lì col pallottoliere a cercare di capire quanto potrei spendere, quanti giorni ha senso starci, se posso dormire gratis dal cugino Filippo che abita a Rho e ho sempre preso in giro quando diceva invece di essere di Milano.

Stai sul tema, ripeti a te stesso, lascia perdere il pallottoliere e pensa quanto ne vale la pena: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.
È un titolo bellissimo per il seguito di Avatar, forse anche per una Esposizione che guardi ai valori della Vita e del Territorio. 
Tutto però dalle parti di Rho scivola nella confusione, la stessa comunicazione dell'evento la percepisco come imballata in un mix di ristoranti, innovazione, concerto pop, campi di grano, cotillon, mangiatori di fuoco, che mi chiedo quante settimane servano per capirci qualcosa senza ansie.
È poi di oggi la notizia che McDonald sarà parte integrante del discorso di Nutrire il Pianeta, e che la Coca Cola rappresenterà Energia (e Caffeina) per le Vite delle migliaia di visitatori previsti.
Comprendi allora come Slow Food, piano piano, si defili e prenda le distanze. E io lo faccio pure.

Ho capito però cosa mi manca e perché mi viene istintivo scansare quel luna park: sono banalmente italiano e dunque espressione di una cultura che considera il cibo sacro, la gastronomia un pilastro identitario del terriotrio, l’agricoltura e la pesca professioni nobili, i prodotti alla stregua di miracoli, la socialità il collante di tutto questo.
Nulla di questa sacralità traspare da questo salone.
Allora il grano vado a vederlo sui pendii della Basilicata e i concerti allo stadio. Chi lo ha pensato, si è scordato che qui non mangiamo per vivere ma viviamo per mangiare. E per questo siamo riconosciuti nel mondo e per questo non riesco a riconoscermi nelle bausciate delle archistar.

Non sono un puro, figuriamoci, sono seducibile come tutti.
E dunque attenderò i racconti dei primi tra di voi che vi andranno. Fatemi sapere, di molti mi fido.
Forse quello che cerco sorgerà imperioso e imprevisto da quei cantieri mastodontici e cambierò la mia idea ma, per ora, attendo.    

3 commenti:

  1. Nutrire il pianeta. Tra gli sponsor i soliti mc.donald, e coca cola. Non mi sembrano grandi innovazioni nutrizionali o almeno mi aspettavo qualcosa di diverso

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  2. Ciao! mi ero appuntata il tuo post e ripromessa di provare a risponderti una volta visitata Expo per lavoro a ridosso dell'apertura. Ecco qui: http://www.giustidea.com/giusturismo/expo-le-prime-impressioni

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