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lunedì 28 giugno 2021

La fioritura a Castelluccio di Norcia: una cosa bellissima da ripensare completamente.

Da tempo desideravo vedere la fioritura della lenticchia nella Piana Grande a Castelluccio di Norcia.


Ci sono andato sabato scorso ed è stato bellissimo. Siamo arrivati sul posto alle 9 del mattino, c’erano 17 gradi e un cielo blu. Era un piacere per tutti i sensi. Parcheggiata l'auto, ci siamo incamminati tra i campi seguendo i sentieri e i segni dei trattori. Dopo un’ora già le persone aumentavano. Noi eravamo un po’ rialzati sul pendio che sale a Castelluccio. Da lassù abbiamo potuto fare foto spettacolari e, soprattutto, riempirci gli occhi di quella vista unica che - vi assicuro - batte in varietà, imponenza e colori quella della lavanda provenzale.

Da lassù abbiamo anche visto le folle che vagavano disorientate nei campi, i maleducati che per una foto tra i petali si sdraiavano nei fiori, l’agricoltore infuriato che è urlava minacciando tutti quelli che stavano alla sua portata, auto parcheggiate ovunque, droni fotografi che svolazzavano senza regole, le 5 camionette dei Carabinieri che avrebbero dovuto far qualcosa per mantenere l’ordine ma preferivano fare MamaNonMama con le margherite, impotenti davanti a bus gran turismo che scaricavano folle e non avevano lo spazio per girare e rimanevano lì, bloccati come plantigradi in una fossa.

Siamo venuti via alle 11, per paura che la situazione degenerasse, come infatti è stato. Abbiamo notizia 

di famiglie bloccate per ore nei tornanti, dei vigili sul versante umbro che hanno bloccato le auto a Norcia, e di quelli sul versante marchigiano che hanno fatto passare chiunque. Follia organizzativa e incomprensione del presente, che mi dicono si ripeta ogni finesettimana del periodo di fioritura.

Insomma: si tratta di una opportunità economica, turistica, occupazionale, ambientale, gestita in modo approssimativo senza nessuna strategia o visione.

Sono stupito da come non sia ancora chiaro come il turismo sia diventato prima di tutto un’esperienza. E tra le esperienze, le più gettonate sono quelle instagrammabili, e la Fioritura a Castelluccio è in classifica mondiale. (Se avete dei dubbi fate una scappata in Francia per la lavanda, in Olanda per i tulipani o in Giappone per i ciliegi.)

Si tratta solo di lenticchia? Assolutamente no. E' un legume insulso ma lì tornerei ogni anno, come molti altri, e passerei giorni in quella zona bellissima dell'Italia, creando legami e spendendo soldi. A fronte di un minimo di servizio, in molti sarebbero disposti a pagare anche per vedere i campi, avere il parcheggio, magari una guida, un cesso, una storia.

Potrei scriverne a lungo,  chi vuole ragionarci può scrivermi qui o in privato. È evidente che serva:

  1. una visione etica e collaborativa dello sviluppo del territorio che consideri: la necessità di dare nuove ragioni di sviluppo alle aree terremotate, attivi energie, apra gli occhi su una zona dell’Italia che sta morendo nell’indifferenza di tutti, metta al tavolo chi porta interessi, chi porta valore e chi può investire;
  2. un accordo tra i soggetti responsabili dei terreni per disporre di: regole (inesistenti), percorsi (oggi non chiari), segnaletica (scarsa), informazioni, punti di osservazione, selfie point, bagni pubblici, aree di parcheggio, spazi per pittori;
  3. un accordo tra i soggetti responsabili della viabilità per disporre: controllo dei flussi, navette, percorsi di accesso per ciclisti, per camminatori (slow turism)
  4. un accordo per l'ospitalità, oggi scarsissima, anche con i paesi vicini
  5. un approccio imprenditoriale per (ad es.): fornire visite guidate di carattere naturalistico e botanico, corsi di pittura o di yoga, merchandising e vendita di prodotti del territorio, servizi in più lingue.
  6. Probabilmente, almeno per i weekend di giugno/luglio si dovrà ammettere solo chi è dotato di prenotazione. Ciò per mantenere l’equilibrio ambientale e consentire una giusta fruizione del luogo.

 


Questo solo per dare uno spunto, per attivare progettulità e non continuare a gestire così malamente il nostro paesaggio e il nostro Paese.

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