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venerdì 8 maggio 2020

Le ragioni (degli altri) per tornare presto in Italia


 Il giornalista Tim Jepson su The Telegraph ci ha dedicato pochi giorni fa un lungo articolo su: “20 Ragioni per tornare in Italia quando sarà finalmente finita”.
L’articolo è molto ricco di spunti, con sprazzi di humor, e interessantissima è la classifica del giornalista che – a mio avviso – stravolge molti dei luoghi comuni sull’idea che abbiamo di noi stessi e su quella che hanno gli altri, gli inglesi nel caso, ma si potrebbe estendere per cuginanza anche a americani e scandinavi).

Alcune testate italiane lo hanno ripreso e, per classica pigrizia, si sono fermate alle prime posizioni. Senza commento. Io penso che le ultime siano anche più importanti.
Va preso come il punto di vista di un attento osservatore che ha vissuto a lungo in Italia. Un utile confronto, anche sfacciato, per chi si occupa di sviluppo e cerca di capire in quale direzione andare.

Mi permetto dunque di ribaltare l’articolo partendo dal 20-esimo posto in classifica. 
Dopo ogni ragione, riporto tradotte alcune parole di accompagnamento dall’articolo originale. Segue poi un mio breve commento in corsivo:

20. Toscana
Tutto ciò che serve a fare una bella vita è qui: città eleganti  e città piene di arte e cultura - Firenze, Siena e Lucca e gemme più piccole come Pienza, Sovana e Cortona; cibo delizioso; ottimo vino; e panorami incantevoli.
Sì, la Toscana rimane un cliché che ricorda il fiasco di vimini i filari di cipressi, la bellezza e l’eleganza. L'inglese Chiantishire. È l’unica regione italiana con un vero Brand internazionale costruito in un altro secolo su bisogni però evidentemente ancora attuali come l'eleganza, il silenzio, il panorama. Altre ci provano molto  distanziate, gettando soldi, perché si muovono con strategie  alla rinfusa con progetti deboli e campanilistici.

19. Le antichità
Altri paesi possono rivendicare rovine romane - un anfiteatro qui, le mura di Adriano lì - e la Grecia non ha carenza di monumenti per il suo antico passato. Ma l'Italia ha le rovine greche - in particolare i templi e i teatri siciliani di 2000 anni fa – e i resti di 1.000 anni di storia romana.
Niente da dire, tranne che il mondo antico finito è al 19-esimo posto… forse non siamo tanto bravi a renderle più interessanti?

18. Arte diffusa
In Italia, più di qualsiasi altro paese europeo, l'arte straordinaria si trova ancora nei suoi luoghi originali. La Cappella Sistina e l'Ultima Cena di Leonardo sono gli esempi più famosi, ma che dire della Basilica di San Francesco ad Assisi, dove Giotto, Cimabue e Simone Martini hanno cambiato la direzione dell'arte occidentale?
Niente da dire anche qui, le città d’arte sono al 18-esimo posto tra le ragioni… Non diciamo sempre che gli stranieri amano le città d’arte? O forse lì ci vanno perché nelle città d’arte c’è altro di interessante, come spazi alla qualità della vita, al sogno? Si parla di Turismo Culturale a scatola chiusa, cosa c'è dentro? Forse poca cultura classicamente intesa e tanta voglia di essere protagonisti della propria fiaba a cui trovare scenografie ideali e iconiche. 

17. Molti Musei
L'Italia ha molte gallerie d'arte di livello mondiale - Uffizi a Firenze, Accademia a Venezia, Brera a Milano e collezioni Vaticane a Roma. In città apparentemente modeste ci sono opere che sarebbero delle stelle altrove. La Galleria Nazionale di Perugia, ad esempio, è ricca di opere umbre; o Carrara a Bergamo; Palazzo Ducale di Urbino; Galleria Regionale di Palermo, Pinacoteca di Siena; Museo Civico di Vicenza e altro.
Finiti sono al 17-esimo posto… questo ultimi tre suonano come campanelli d’allarme nella mia testa. Arte, musei, belli sì, ma sullo sfondo delle vere ragioni per venire in Italia. Perché il signore inglese è ignorante? O disattento? O perché è solo umano e contemporaneo e non si vergogna a scrivere quello che gli italiani si vergognano a dire? Negli ultimi due anni, a Roma, ho sempre camminato in musei vuoti ad ogni giorno (tolti Colosseo e Vaticani dove ti tocca andare per timbrare il cartellino di turista)

16. Gemme costiere
L'Italia non è ovunque superlativa. Le spiagge, ad esempio - tranne in Sardegna - non sono tra le migliori. Ma c'è una bellissima costa. Amalfi e le Cinque Terre sono le più conosciute ma ci sono alternative più tranquille ma quasi altrettanto belle, specialmente al sud. In Puglia, fai del Gargano e del Salento, e in Campania, nel Cilento, sacchi selvaggi e rocciosi disseminati di splendidi villaggi.
Un’altra discreta freccia all’italico orgoglio. Mentre tra di noi ci beiamo piantando ovunque tronfie bandiere blu come a Risiko non capiamo che la competizione è internazionale, le nostre offerte sono spesso mediocri per pulizia, acqua, servizi. Surclassate da Grecia, Turchia e Croazia – solo per star vicini. Portogallo, Tunisia, per dire altri. Che le Canarie straccino la Sicilia non è un gran onore.    

15. Le isole minori
La terraferma italiana è un mosaico di paesaggi che rende facile trascurare le isole. Non ovvie come Capri, più come le Isole Tremiti della Puglia, poco note. E Ponza, o Capraia ed Elba; e le isole Eolie ed Egadi - Lipari e Marettimo in particolare - al largo della costa siciliana.
Un patrimonio da valorizzare, misconosciuto anche agli italiani, che gli stranieri apprezzano. Più dei Musei e l'arte, per dire…

14. Venezia
Il mondo sarebbe un posto molto più povero senza Roma o Firenze, ma un mondo senza Venezia? È  una città problematica, ma puoi sfuggire agli elementi più disturbanti. Venezia usa incantesimi tutto l'anno, visitala in inverno; cammina fino alla periferia, lontano da San Marco, e trascorri qui una settimana, più se puoi, per scoprire la sensazione di una città che vive al di là delle cartoline.
Una Venezia luci e ombre. Vi dico già che è l’unica città citata in classifica, no Roma, né Firenze. Che occorra forse puntare più sulle risposte che un luogo è in grado di dare invece che sul catalogo di monumenti, palazzi e musei?
Quello che cerchiamo a venezia è il silenzio, spesso incubatore dell'amore, il resto è turismo di massa.

13. Architettura
Hai bisogno di più vite per godere lo straordinario patrimonio dell'architettura italiana. Ogni città in Italia ha tesori: chiese romane, gotiche o barocche; un monastero; Monumenti romani o etruschi; piazze medievali; un palazzo rinascimentale.
Grazie, verrebbe da dire. Architettura in quanto tale. Una parola chiara e semplice. Potremmo magari provare a raccontarla come luogo del lavoro, della vita, dell’anima, dei ricordi. Ci aiuterebbe forse anche a migliorarla e a sentirla come uno strumento che genera felicità.

12. La Moda
Come tutti, gli italiani indossano  abbigliamento per il tempo libero a buon mercato e gli standard di moda non sono come quelli di Armani, Valentino, Prada, Versace, Schiaparelli, Pucci, Gucci, Fendi, Ferragamo e molti altri. Puoi acquistare i grandi nomi a Milano, Firenze e altre grandi città, senza  trascurare i centri più piccoli come Como per la seta, Biella per il cashmere e Cogne per il pizzo.
Bello che il Made in Italy irrompa, quasi come arte pop contemporanea tra le ragioni per venire da noi. Valorizziamolo portandolo a sistema! Un buon esempio è la Motor Valley dell’Emilia Romagna


11. Le Montagne
Molti paesi hanno montagne, ma solo l'Italia ha le Dolomiti, le più incredibili  d'Europa. E solo l'Italia ha l'Etna, il vulcano più alto e più attivo d'Europa, e non una ma due grandi catene montuose: le Alpi e la lunga spina dorsale centrale dell'Appennino, con lupi e orsi e vedute che spaziano dalle Alpi Apuane seghettate in Toscana nella vasta regione selvaggia dell'Abruzzo.
Quindi montagne citate, mare e spiagge no. Forse l’autore è la classica mozzarella che preferisce le vette però, in tempo di postCovid la solitudine dei sentieri batte la caciara delle spiagge tre a zero. Facciamoci magari una pensata su…

10. La setta del caffè
Oggi possiamo comprare lattes, caffè espresso, macchiato e cappuccino ovunque nel mondo. Sono parole e bevande che vengono dall'Italia. In ogni bar italiano trovi un caffè incredibile, da sempre, da molto prima dell'arrivo di Starbucks. Lasciati coccolare dal rituale dell’esperienza italiana - in piedi al bar, non seduto, per esempio; o al vetro; e non bere mai il cappuccino dopo mezzogiorno ...
Bologna è da poco entrata in alcuni itinerari sull’asse Venezia-Firenze-Roma. Quando chiedo ai turisti americani che città abbiano preferito si illuminano “Bologna! It’s the best. You can walk easily, sit for a coffe watching people and having a wonderful aperitivo in the evening”. Ecco, giusto per dare un’occhiata più vicino alla piramide dei bisogni di Maslow.

9. Buon bere
Nessuno pretende che il vino italiano sia il migliore al mondo, anche se negli ultimi anni sono emersi nuovi produttori e numerosi vini innovativi. I vecchi nomi sono stati rivitalizzati (Chianti, Valpolicella, Soave) e si sono uniti a vino molto rispettati (Barolo, Barbaresco, Brunello). La Sicilia è una potenza emergente, così come la Franciacorte in Lombardia e Bolgheri sulla costa toscana. Se il vino non è piacevole, ci sono bevande alcoliche come grappa, Cinzano, Campari, limoncello, Sambuca - e alcuni famosi cocktail (Negroni, Bellini).
Equilibrato quadro che evita stupidi confronti con i fantastici francesi e i magnifici cileni o australiani ma va dritto alla nostra infinita varietà. Poi, rispetto a casa loro, qui da noi il rapporto qualità/prezzo non ha eguali.

8. Cucina di classe mondiale
Non francese, non elegante, ma in qualche modo perfetto: il cibo italiano è salutare; gli ingredienti - carne, pesce, frutta, verdura - freschi; la qualità è di prima classe; ci sono grandi variazioni regionali e la cottura è veloce e semplice.
Chiaro? Anche qui lasciamo perdere panzane non misurabili come “La migliore del mondo”. Piacciamo per salubrità, ingredienti, facilità. Siamo grandi, un ottomila, assieme a una manciata di altri.

7. Opera
L’Opera è italiana, così come la maggior parte dei grandi compositori: Verdi, Rossini, Puccini, Monteverdi, Bellini, Donizetti. L'Italia ha anche due dei teatri lirici più famosi al mondo - La Scala e La Fenice - e bellissimi teatri si trovano anche a Bologna, Palermo, Treviso, Prato e Ferrara.
Settima ragione per tornare da noi, magari una ragione in più per farla ripartire e portarci pure gli italiani in questa estate post-Covid

6. Attrazione sui laghi
Poeti e pittori hanno celebrato il Lago italiano per secoli, e non c'è da meravigliarsi, perché rappresentano alcuni dei panorami più belli d'Europa. Giardini lussuosi e splendidi villaggi adornano le loro spiagge con clima mite, con pendii boscosi e Alpi innevate sullo sfondo. Maggiore e Garda sono i più visitati, i più belli di Como; Iseo e Orta sono i più calmi.
Gli inglesi amano molto i laghi, non dimentichiamolo. Forse noi li amiamo ancora troppo poco.

5. Una bellissima lingua
Tutto suona meglio in Italiano. È  il linguaggio dell'amore, della musica e nulla si avvicina se vuoi sapere qualcosa. Anche se capisci a malapena una parola, le chiacchiere in qualsiasi contesto sono un altro promemoria che ti trovi in ​​un paese piacevole. E a differenza di altri paesi – come la Francia - gli italiani sono contenti che tu abbia provato, per quanto in modo terribile, a parlare la loro lingua.
Un asset fantastico e polveroso. Poche iniziative davvero contemporanee che escano dal coro e diano valore (e creino fatturato) a partire da cosa abbiamo sulla punta della lingua.

4. Attività all'aperto
Comprensori sciistici di livello mondiale. Puoi andare in canoa, vela, kayak e immersioni. O coccolarsi a piedi, e andare in bicicletta in Toscana e in Umbria o trekking e circuiti di più giorni su percorsi a lunga distanza nelle Alpi e nelle aree circostanti. E che dire del parapendio in Umbria, del rafting in Calabria o del monitoraggio dei lupi in Abruzzo?
Eccoci con le Esperienze. Ben piazzate. Non tradizionali. All'aperto e dunque perfette per il distanziamento e per l'ossigenazione. Da sviluppare ORA e vendere per un turismo destagionalizzato, lento e sostenibile.

3. Borghi storici
La Toscana e l'Umbria ce l'hanno in abbondanza, ma ogni regione ha le sue: i miei favoriti includono Sulmona in Italia Abruzzo; Enna, Erice e Noto in Sicilia; Matera in Basilicata; Tropea di Calabria; Ostuni in Puglia; Ascoli Piceni nelle Marche; Ravenna di Emilia-Romagna; Camogli in Liguria. L'elenco è lungo ...
Siamo al podio! E con una bella carta da giocare. Moltissimo potenziale per soddisfare i bisogni dei clienti e dei territori. Far rivivere i borghi significa sviluppo, stop all’emigrazione, attrazione di talenti (soprattutto se anche lì fai arrivare la fibra ottica)  

2. Giardini gloriosi
I giardini sono ovunque in Italia, dalle ville venete e del lago Italia a nord agli uliveti ombreggiati in Toscana e al cortile siciliano profumato al limone a sud. I favoriti personali includono Ninf, a sud di Roma; Hanbury vicino a Ventimiglia; Villa Carlotta sul lago di Como; La Mortella ad Ischia; e i pittoreschi e bellissimi Giardini dei Tarocchi nel nord del Lazio.
Con un bel colpo di scena i giardini prendono l'argento! E' una scelta molto british e poco considerata quando ci immaginiamo attrattivi e memorabili. I giardini storici hanno un gran potenziale dopo 3 mesi di lockdown con la vista ridotta ai gerani sul davanzale.
Giardini da agire dunque, per imparare, per godere di spazi e luce. Per piacere.

1. Gli Italiani
Non puoi amare un paese se non ami la sua gente. Sappiamo anche che gli italiani spesso si vedono principalmente come toscani o siciliani, diciamo, o veneziani o napoletani, piuttosto che italiani. Ma sono sempre gli stessi: realisti, cinici; passionali e rumorosi, ma anche formali e conservatori; pragmatici e indipendenti; spontanei e socievoli, e con sensuale apprezzamento per le cose migliori nella vita - e non c'è da meravigliarsi in un paese in cui le cose sono migliori nella vita in modo così ampio.
“Le Persone sono la destinazione” lo sottolineo sempre nei miei corsi di progettazione culturale. Prendo in prestito spesso il piano strategico Wondeful Copenaghen che ha scalato il concetto a politica per la città. Non siamo meglio degli altri. Siamo diversi. E piacciamo così. A partire da questo possiamo candidarci a essere la destinazione preferita di chiunque. Perché chiunque è umano qui può trovare quello che cerca.
Occorre esserne consapevoli e far diventare un dono di natura la principale leva della nostra relazione col mercato  

3 commenti:

  1. Interessanti spunti che da Destination Manager trovo preziosi. Grazie per avere condiviso e selezionato questo articolo fra i tanti!

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  2. Non c'è la Sardegna ma va bene lo stesso. Negli ultimi vent'anni è stata defraudata dai mercanti di turismo ma all'interno preserva i suoi profumi, il suo silenzio, il suo essere selvaggia.

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    1. Non buttarti giù: al punto 16 l'autore definisce la Sardegna come il miglior mare italiano,,,

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