L’articolo è molto ricco di spunti, con sprazzi di humor, e interessantissima è la classifica del
giornalista che – a mio avviso – stravolge molti dei luoghi comuni sull’idea che
abbiamo di noi stessi e su quella che hanno gli altri, gli inglesi nel caso, ma si
potrebbe estendere per cuginanza anche a americani e scandinavi).
Alcune testate italiane lo hanno ripreso e, per classica pigrizia,
si sono fermate alle prime posizioni. Senza commento. Io penso che le ultime siano
anche più importanti.
Va preso come il punto di vista di un attento osservatore che ha vissuto a lungo in Italia. Un utile confronto, anche sfacciato, per chi si occupa di sviluppo e cerca di capire in quale direzione andare.
Va preso come il punto di vista di un attento osservatore che ha vissuto a lungo in Italia. Un utile confronto, anche sfacciato, per chi si occupa di sviluppo e cerca di capire in quale direzione andare.
Mi permetto dunque di ribaltare l’articolo partendo dal
20-esimo posto in classifica.
Dopo ogni ragione, riporto tradotte alcune parole di accompagnamento dall’articolo originale. Segue poi un mio breve commento in corsivo:
Dopo ogni ragione, riporto tradotte alcune parole di accompagnamento dall’articolo originale. Segue poi un mio breve commento in corsivo:
20. Toscana
Tutto ciò che serve a fare una bella vita è qui: città eleganti
e città piene di arte e cultura -
Firenze, Siena e Lucca e gemme più piccole come Pienza, Sovana e Cortona; cibo delizioso;
ottimo vino; e panorami incantevoli.
Sì, la Toscana rimane un cliché che ricorda il fiasco di vimini i
filari di cipressi, la bellezza e l’eleganza. L'inglese Chiantishire. È l’unica regione italiana con un
vero Brand internazionale costruito in un altro secolo su bisogni però evidentemente ancora
attuali come l'eleganza, il silenzio, il panorama. Altre ci provano molto distanziate, gettando soldi, perché si muovono con strategie alla rinfusa con progetti deboli e
campanilistici.
19. Le antichità
Altri paesi possono rivendicare rovine romane - un
anfiteatro qui, le mura di Adriano lì - e la Grecia non ha carenza di monumenti
per il suo antico passato. Ma l'Italia ha le rovine greche - in particolare i
templi e i teatri siciliani di 2000 anni fa – e i resti di 1.000 anni di storia
romana.
Niente da dire, tranne che il mondo antico finito è al 19-esimo posto…
forse non siamo tanto bravi a renderle più interessanti?
18. Arte diffusa
In Italia, più di qualsiasi altro paese europeo, l'arte straordinaria
si trova ancora nei suoi luoghi originali. La Cappella Sistina e l'Ultima Cena
di Leonardo sono gli esempi più famosi, ma che dire della Basilica di San
Francesco ad Assisi, dove Giotto, Cimabue e Simone Martini hanno cambiato la
direzione dell'arte occidentale?
Niente da dire anche qui, le città d’arte sono al 18-esimo posto tra le ragioni… Non diciamo sempre che gli stranieri amano le
città d’arte? O forse lì ci vanno perché nelle città d’arte c’è altro di interessante,
come spazi alla qualità della vita, al sogno? Si parla di Turismo Culturale a scatola chiusa, cosa c'è dentro? Forse poca cultura classicamente intesa e tanta voglia di essere protagonisti della propria fiaba a cui trovare scenografie ideali e iconiche.
17. Molti Musei
L'Italia ha molte gallerie d'arte di livello mondiale -
Uffizi a Firenze, Accademia a Venezia, Brera a Milano e collezioni Vaticane a
Roma. In città apparentemente modeste ci sono opere che sarebbero delle stelle
altrove. La Galleria Nazionale di Perugia, ad esempio, è ricca di opere umbre;
o Carrara a Bergamo; Palazzo Ducale di Urbino; Galleria Regionale di Palermo,
Pinacoteca di Siena; Museo Civico di Vicenza e altro.
Finiti sono al 17-esimo posto… questo ultimi tre suonano come
campanelli d’allarme nella mia testa. Arte, musei, belli sì, ma sullo sfondo
delle vere ragioni per venire in Italia. Perché il signore inglese è ignorante?
O disattento? O perché è solo umano e contemporaneo e non si vergogna a scrivere
quello che gli italiani si vergognano a dire? Negli ultimi due anni, a Roma, ho sempre camminato in musei vuoti ad ogni giorno (tolti Colosseo e Vaticani dove ti tocca andare per timbrare il cartellino di turista)
16. Gemme costiere
L'Italia non è ovunque superlativa. Le spiagge, ad esempio -
tranne in Sardegna - non sono tra le migliori. Ma c'è una bellissima costa.
Amalfi e le Cinque Terre sono le più conosciute ma ci sono alternative più
tranquille ma quasi altrettanto belle, specialmente al sud. In Puglia, fai del
Gargano e del Salento, e in Campania, nel Cilento, sacchi selvaggi e rocciosi
disseminati di splendidi villaggi.
Un’altra discreta freccia all’italico orgoglio. Mentre tra di noi ci beiamo
piantando ovunque tronfie bandiere blu come a Risiko non capiamo che la
competizione è internazionale, le nostre offerte sono spesso mediocri per
pulizia, acqua, servizi. Surclassate da Grecia, Turchia e Croazia – solo per
star vicini. Portogallo, Tunisia, per dire altri. Che le Canarie straccino la
Sicilia non è un gran onore.
15. Le isole minori
La terraferma italiana è un mosaico di paesaggi che rende
facile trascurare le isole. Non ovvie come Capri, più come le Isole Tremiti
della Puglia, poco note. E Ponza, o Capraia ed Elba; e le isole Eolie ed Egadi
- Lipari e Marettimo in particolare - al largo della costa siciliana.
Un patrimonio da valorizzare, misconosciuto anche agli italiani, che gli
stranieri apprezzano. Più dei Musei e l'arte, per dire…
14. Venezia
Il mondo sarebbe un posto molto più povero senza Roma o
Firenze, ma un mondo senza Venezia? È una città problematica, ma puoi sfuggire agli
elementi più disturbanti. Venezia usa incantesimi tutto l'anno, visitala in
inverno; cammina fino alla periferia, lontano da San Marco, e trascorri qui una
settimana, più se puoi, per scoprire la sensazione di una città che vive al di
là delle cartoline.
Una Venezia luci e ombre. Vi dico già che è l’unica città citata in
classifica, no Roma, né Firenze. Che occorra forse puntare più sulle risposte
che un luogo è in grado di dare invece che sul catalogo di monumenti, palazzi e
musei?
Quello che cerchiamo a venezia è il silenzio, spesso incubatore dell'amore, il resto è turismo di massa.
Quello che cerchiamo a venezia è il silenzio, spesso incubatore dell'amore, il resto è turismo di massa.
13. Architettura
Hai bisogno di più vite per godere lo straordinario
patrimonio dell'architettura italiana. Ogni città in Italia ha tesori: chiese
romane, gotiche o barocche; un monastero; Monumenti romani o etruschi; piazze
medievali; un palazzo rinascimentale.
Grazie, verrebbe da dire. Architettura in quanto tale. Una parola chiara e semplice. Potremmo magari
provare a raccontarla come luogo del lavoro, della vita, dell’anima, dei
ricordi. Ci aiuterebbe forse anche a migliorarla e a sentirla come uno strumento che genera felicità.
12. La Moda
Come tutti, gli italiani indossano abbigliamento per il tempo libero a buon
mercato e gli standard di moda non sono come quelli di Armani, Valentino,
Prada, Versace, Schiaparelli, Pucci, Gucci, Fendi, Ferragamo e molti altri. Puoi
acquistare i grandi nomi a Milano, Firenze e altre grandi città, senza trascurare i centri più piccoli come Como per
la seta, Biella per il cashmere e Cogne per il pizzo.
Bello che il Made in Italy irrompa, quasi come arte pop contemporanea
tra le ragioni per venire da noi. Valorizziamolo portandolo a sistema! Un buon
esempio è la Motor Valley dell’Emilia Romagna
11. Le Montagne
Molti paesi hanno montagne, ma solo l'Italia ha le Dolomiti,
le più incredibili d'Europa. E solo
l'Italia ha l'Etna, il vulcano più alto e più attivo d'Europa, e non una ma due
grandi catene montuose: le Alpi e la lunga spina dorsale centrale
dell'Appennino, con lupi e orsi e vedute che spaziano dalle Alpi Apuane
seghettate in Toscana nella vasta regione selvaggia dell'Abruzzo.
Quindi montagne citate, mare e spiagge no. Forse l’autore è la classica
mozzarella che preferisce le vette però, in tempo di postCovid la solitudine dei
sentieri batte la caciara delle spiagge tre a zero. Facciamoci magari una
pensata su…
10. La setta del
caffè
Oggi possiamo comprare lattes, caffè espresso, macchiato e
cappuccino ovunque nel mondo. Sono parole e bevande che vengono
dall'Italia. In ogni bar italiano trovi un caffè incredibile, da sempre, da molto prima dell'arrivo di Starbucks. Lasciati coccolare dal rituale dell’esperienza
italiana - in piedi al bar, non seduto, per esempio; o al vetro; e non bere mai
il cappuccino dopo mezzogiorno ...
Bologna è da poco entrata in alcuni itinerari sull’asse
Venezia-Firenze-Roma. Quando chiedo ai turisti americani che città abbiano
preferito si illuminano “Bologna! It’s the best. You can walk easily,
sit for a coffe watching people and having a wonderful aperitivo in the evening”. Ecco,
giusto per dare un’occhiata più vicino alla piramide dei bisogni di Maslow.
9. Buon bere
Nessuno pretende che il vino italiano sia il migliore al
mondo, anche se negli ultimi anni sono emersi nuovi produttori e
numerosi vini innovativi. I vecchi nomi sono stati rivitalizzati (Chianti,
Valpolicella, Soave) e si sono uniti a vino molto rispettati (Barolo,
Barbaresco, Brunello). La Sicilia è una potenza emergente, così come la
Franciacorte in Lombardia e Bolgheri sulla costa toscana. Se il vino non è
piacevole, ci sono bevande alcoliche come grappa, Cinzano,
Campari, limoncello, Sambuca - e alcuni famosi cocktail (Negroni, Bellini).
Equilibrato quadro che evita stupidi confronti con i fantastici
francesi e i magnifici cileni o australiani ma va dritto alla nostra infinita varietà. Poi, rispetto a casa loro, qui da noi il rapporto qualità/prezzo non ha eguali.
8. Cucina di classe
mondiale
Non francese, non elegante, ma in qualche modo perfetto: il
cibo italiano è salutare; gli ingredienti - carne, pesce, frutta, verdura -
freschi; la qualità è di prima classe; ci sono grandi variazioni regionali e la
cottura è veloce e semplice.
Chiaro? Anche qui lasciamo perdere panzane non misurabili come “La migliore
del mondo”. Piacciamo per salubrità, ingredienti, facilità. Siamo grandi, un
ottomila, assieme a una manciata di altri.
7. Opera
L’Opera è italiana, così come la maggior parte dei grandi
compositori: Verdi, Rossini, Puccini, Monteverdi, Bellini, Donizetti. L'Italia
ha anche due dei teatri lirici più famosi al mondo - La Scala e La Fenice - e
bellissimi teatri si trovano anche a Bologna, Palermo, Treviso, Prato e
Ferrara.
Settima ragione per tornare da noi, magari una ragione in più per farla
ripartire e portarci pure gli italiani in questa estate post-Covid
6. Attrazione sui
laghi
Poeti e pittori hanno celebrato il Lago italiano per secoli,
e non c'è da meravigliarsi, perché rappresentano alcuni dei panorami più belli
d'Europa. Giardini lussuosi e splendidi villaggi adornano le loro spiagge con
clima mite, con pendii boscosi e Alpi innevate sullo sfondo. Maggiore e Garda
sono i più visitati, i più belli di Como; Iseo e Orta sono i più calmi.
Gli inglesi amano molto i laghi, non dimentichiamolo. Forse noi li amiamo ancora troppo poco.
5. Una bellissima
lingua
Tutto suona meglio in Italiano. È il linguaggio dell'amore, della musica e nulla
si avvicina se vuoi sapere qualcosa. Anche se capisci a malapena una parola, le
chiacchiere in qualsiasi contesto sono un altro promemoria che ti trovi in un
paese piacevole. E a differenza di altri paesi – come la Francia - gli italiani
sono contenti che tu abbia provato, per quanto in modo terribile, a parlare la
loro lingua.
Un asset fantastico e polveroso. Poche iniziative davvero contemporanee che escano dal coro e diano valore (e creino fatturato) a partire da cosa abbiamo sulla punta della lingua.
4. Attività all'aperto
Comprensori sciistici di livello mondiale. Puoi andare in canoa, vela, kayak e immersioni. O coccolarsi a piedi, e andare in bicicletta in Toscana e in Umbria
o trekking e circuiti di più giorni su percorsi a lunga distanza nelle Alpi e
nelle aree circostanti. E che dire del parapendio in Umbria, del rafting in
Calabria o del monitoraggio dei lupi in Abruzzo?
Eccoci con le Esperienze. Ben piazzate. Non tradizionali. All'aperto e dunque perfette per il distanziamento e per l'ossigenazione. Da sviluppare ORA e vendere per un turismo destagionalizzato, lento e sostenibile.
3. Borghi storici
La Toscana e l'Umbria ce l'hanno in abbondanza, ma ogni
regione ha le sue: i miei favoriti includono Sulmona in Italia Abruzzo; Enna,
Erice e Noto in Sicilia; Matera in Basilicata; Tropea di Calabria; Ostuni in
Puglia; Ascoli Piceni nelle Marche; Ravenna di Emilia-Romagna; Camogli in
Liguria. L'elenco è lungo ...
Siamo al podio! E con una bella carta da giocare. Moltissimo potenziale
per soddisfare i bisogni dei clienti e dei territori. Far rivivere i borghi
significa sviluppo, stop all’emigrazione, attrazione di talenti (soprattutto se
anche lì fai arrivare la fibra ottica)
2. Giardini gloriosi
I giardini sono ovunque in Italia, dalle ville venete e del
lago Italia a nord agli uliveti ombreggiati in Toscana e al cortile siciliano
profumato al limone a sud. I favoriti personali includono Ninf, a sud di Roma;
Hanbury vicino a Ventimiglia; Villa Carlotta sul lago di Como; La Mortella ad
Ischia; e i pittoreschi e bellissimi Giardini dei Tarocchi nel nord del Lazio.
Con un bel colpo di scena i giardini prendono l'argento! E' una scelta molto british e poco considerata quando ci immaginiamo attrattivi e memorabili. I giardini storici hanno un gran potenziale dopo 3 mesi di lockdown con la vista ridotta ai gerani sul davanzale.
Giardini da agire dunque, per imparare, per godere di spazi e luce. Per piacere.
Giardini da agire dunque, per imparare, per godere di spazi e luce. Per piacere.
1. Gli Italiani
Non puoi amare un paese se non ami la sua gente. Sappiamo
anche che gli italiani spesso si vedono principalmente come toscani o
siciliani, diciamo, o veneziani o napoletani, piuttosto che italiani. Ma sono
sempre gli stessi: realisti, cinici; passionali e rumorosi, ma anche formali e
conservatori; pragmatici e indipendenti; spontanei e socievoli, e con sensuale
apprezzamento per le cose migliori nella vita - e non c'è da meravigliarsi in
un paese in cui le cose sono migliori nella vita in modo così ampio.
“Le Persone sono la destinazione” lo sottolineo sempre nei miei corsi
di progettazione culturale. Prendo in prestito spesso il piano strategico Wondeful
Copenaghen che ha scalato il concetto a politica per la città. Non siamo
meglio degli altri. Siamo diversi. E piacciamo così. A partire da questo
possiamo candidarci a essere la destinazione preferita di chiunque. Perché chiunque
è umano qui può trovare quello che cerca.
Occorre esserne consapevoli e far diventare un dono di natura la
principale leva della nostra relazione col mercato
Interessanti spunti che da Destination Manager trovo preziosi. Grazie per avere condiviso e selezionato questo articolo fra i tanti!
RispondiEliminaNon c'è la Sardegna ma va bene lo stesso. Negli ultimi vent'anni è stata defraudata dai mercanti di turismo ma all'interno preserva i suoi profumi, il suo silenzio, il suo essere selvaggia.
RispondiEliminaNon buttarti giù: al punto 16 l'autore definisce la Sardegna come il miglior mare italiano,,,
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