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giovedì 18 aprile 2013

Appuntamento al buio a Matera: cronache da un'innovazione annunciata

Una settimana di co-living con degli sconosciuti? Non mi era mai capitato. Soprattutto ho raramente incontrato un gruppo di persone così talentuose e determinate nel perseguire il sogno di sviluppare lavoro e imprenditoria per dare benessere a se stessi, ai territori e alle comunità in cui operano. Tutto fatto in maniera sostenibile per l’ambiente, per l’economia e per le relazioni sociali. (Tra noi tecnici più  noiosi, questo slancio verso uno sviluppo post-crisi virtuoso e radicalmente differente è definito Social Innovation).
Ve lo narro dal principio: ho partecipato a un contest internazionale e sono stato invitato a vivere una settimana a Matera immerso per 24 ore al giorno con una comunità di innovatori che per qualche motivo mi ha identificato come interessante e utile alla propria crescita.
A questo cenacolo siamo stati ammessi in 10 di tutto il mondo, ospitati in 10 diverse settimane, ciascuno con un’area di competenza differente. Io ero lì per portare la mia esperienza in materia di interventi e progetti di sviluppo dell’economia e dell’occupazione, con un focus particolare sulla nuova Programmazione Europea per il periodo 2014-2020. (Vi sembra noioso? Malfidati, vi sbagliate).

In uno sfavillante inizio di primavera che sapeva già di estate, mi hanno accolto negli spazi di Casa Netural, che ha sede accanto alla Cattedrale di Matera. Da lì domina i Sassi e si fa dipingere ogni sera da straordinari tramonti. Questa associazione esiste da solo 5 mesi, ha già decine di associati e molti più partecipanti agli eventi. La conoscono tutti a Matera, nonostante sia stata fondata da due alieni: Andrea Paoletti – esperto mondiale di progettazione di spazi di coworking arrivato lì da Biella – e Mariella Stella materana, esperta in facilitazione dei processi e rientrata da pochi mesi in città dopo molti anni di vita a Roma. Casa Netural è così conosciuta e osservata da tutti  perché è essa stessa aliena alle logiche che governano il nostro Paese: persegue la qualità, misura l’impatto degli interventi, rifiuta l’assistenzialismo, è aperta a tutti coloro che vogliono scambiare idee, tempo, contatti, visoni.